Mazza: ecco perché il Tg2 non parlerà di quel film

Il direttore della testata Rai: «La par condicio non funziona ma per rispettarla non darò spazio a Moretti»

da Milano

La decisione è di quelle destinate a far rumore. Vuoi per il torrido momento elettorale in cui cade; vuoi per il bersaglio scelto; vuoi per l’azienda coinvolta. Sì, perché ieri Mauro Mazza, direttore del Tg2 Rai, ha annunciato che la sua testata, per non incorrere negli strali della legge sulla par condicio, come del resto è già successo, non manderà in onda nessuna recensione o servizio giornalistico sul discusso film Il Caimano di Nanni Moretti. Non ne parlerà proprio. Lo ignorerà del tutto.
In quel film, lei dice, ci sono troppe citazioni su Berlusconi. E quindi, aggiunge, non essendo stato annunciato alcun film su Prodi per riequilibrare... Be’, più che con Moretti, sembra che lei, Mazza, ce l’abbia con questa legge...
«Sicuro che ce l’ho con la par condicio. Non potrei certamente avercela né con Moretti né con il suo film, che del resto non ritengo potrà influenzare in alcun modo l’esito elettorale».
Insomma, direttore, non le va proprio il bilancino?
«La verità è che non funziona. Pensi che se in un servizio del Tg io contrappongo allo spazio dedicato a Berlusconi un identico spazio con persone che lo contrastano, ma tra questi ci sono anche dei “non-politici”, il loro minutaggio per i contabili del Centro di Pavia è pari a zero. E mi sanzionano».
C’era un’alternativa al silenzio sul Caimano?
«Sì, parlarne a fondo, diffusamente. Ma per rispettare la legge avrei dovuto dilungarmi per esempio sulla biografia non autorizzata di Prodi che state pubblicando sul Giornale. No, ho preferito così. La mia è stata legittima difesa dalla par condicio».
Quindi non pensa a un effetto elettorale del film?
«Ma non scherziamo. Che uno vada al cinema, oppure no, è comunque una persona matura, vaccinata. Non vota certo perché influenzato da un film. Anche se...»
Anche se cosa?
«Fa quantomeno impressione la scena finale del film dove, ho letto, dei sostenitori di Berlusconi tirano le molotov ai giudici che lo hanno condannato. Assurdo. Ben altri sono quelli che le tirano».
Prevede reazioni in azienda? Chessò, un girotondo attorno a Saxa Rubra?
«Non penso proprio. Vedremo, per ora non ne ho la benché minima idea. La mia decisione, che peraltro ritengo rientrare nella libertà editoriale di un direttore di testata, l’avevo comunque anticipata ai vertici Rai».


Ma lei, il film di Moretti, andrà a vederselo?
«Certo che andrò a vederlo. Sicuramente andrò a vederlo. Anche se vedrò molto più volentieri e con più curiosità professionale le interviste a Moretti fatte da Fabio Fazio e da Serena Dandini».

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