In un mazzo di carte i bombaroli di Teheran

VENDETTA Ritratti anche i responsabili della repressione contro gli studenti

In un mazzo di carte i bombaroli di Teheran

Sembra un gioco, ma lo è fino a un certo punto. Al posto del Re, della Regina, del Fante, del Jolly e di tutte le carte «francesi» ridisegnate on line dalla dissidenza iraniana, spuntano i volti sconosciuti dei «cervelli» della bomba atomica di Teheran, della polizia del rais Ahmadinejad, dei servizi segreti, delle guardie rivoluzionarie, dei banchieri e dei politici che attraverso i pasdaran e le milizie basiji dettano legge e seminano terrore. Sul gettonatissimo sito www.khatakaran.com un gruppo di blogger iraniani sta sfidando la rigidissima censura rilanciando in rete le immagini di personaggi cardine del regime teocratico di Mahmud Ahmadinejad, esponenti di rilievo di quel governo che sta scaldando i muscoli annunciando il lancio di missili Shahab 3 e Sejil in grado di colpire l’odiato stato di Israele. E proprio in coincidenza con la scoperta di un secondo impianto nucleare per l’arricchimento dell’uranio, impazzano i contatti col sito che rivela nomi e cognomi dei principi del Terrore, accompagnando anche la divulgazione dei loro volti ripresi dai media (se noti) o catturati all’insaputa degli interessati (se sconosciuti) in occasioni private o durante i recenti scontri di piazza per le «elezioni truffa». Un lavoro di assemblaggio selettivo: ad ogni carta di cuori, quadri, fiori e picche, corrisponde la foto di un «pericolo pubblico» per la dissidenza. E laddove manca l’immagine, vi è l’«ombra» di un uomo o di una donna con il riferimento all’attività svolta. Nel sito popolarissimo fra gli studenti iraniani, non poteva mancare, ovviamente, il presidente Mahmoud Ahmadinejad (6 di picche) mentre la carta con l’8 di fiori viene riservata all’integralista radicale Mojtaba Khamenei, figlio della guida suprema Ali Khamenei, responsabile della violenta repressione contro i fedelissimi del riformista Hossein Mousavi. Ogni giorno le carte vengono stampate e distribuite clandestinamente, nei quartieri popolari come nelle università. Recentemente sono state lanciate dai balconi, fatte ritrovare negli uffici statali, abbandonate davanti le caserme della capitale. Il mazzo di carte è diventato un «simbolo» della ribellione allo strapotere di Ahmadinejad. Tutti i responsabili della repressione e della proliferazione nucleare hanno la loro carta: Qassem Suleimani, il comandante dei pasdaran della «forza al Quds», capo degli affari (sporchi) esteri, finito a comandare le milizie del Mahdi per risolvere i contrasti in Irak: a lui spetta il 9 di picche. Con il re di cuori si rendono invece note le generalità di Mohamed Reza Zahedi Mahdavii, ufficiale di collegamento di Silueimani in Siria e in Libano per le brigate del Quds. L’asso di quadri è riservato allo stratega finanziario Ahmad Forouzandeh, già sulla lista nera del Dipartimento del Tesoro Usa nel 2008. E ancora: uno dei più importanti scienziati del nucleare iraniano, Mohammad Fadaei, capo della divisione di ingegneria di Kalaye Electric, è sottotilato come «guilty of developing weapons of mass destruction nuclear»: la sua carta è il 7 di fiori. Il cinque di cuori viene accreditato al banchiere del colosso del credito Sepah, coinvolto in indagini sulla proliferazione delle armi nucleari. Come Said Esmail Khalilipour (sei di cuori) già vice capo della «Atomic Energy Organization of Iran». Carte su carte, da smazzare on line.

Allegate alla homepage in lingua araba anche le immagini di quattro leader delle basiji, le formazioni paramilitari istituite dopo la rivoluzione, ripresi mentre sparano contro i manifestanti o li colpiscono con manganelli all’interno delle caserme.

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