Unuscita da codificare quella di Alessandro Mazzola. Lartefice dei grandi successi europei degli anni Sessanta ha dichiarato che la partita con i russi del Rubin Kazan è fondamentale per Josè Mourinho: «Se esce dalla Champions a fine stagione va via. Sarebbe lui stesso a chiedere a Massimo Moratti la rescissione del contratto».
Dichiarazione condivisibile e pesante allo stesso tempo. Fra il presidente e Josè esiste un accordo che prevede una separazione consensuale alla cifra di sette milioni, può servire al tecnico per liberarsi, o a Moratti per licenziarlo prima dello scadere della stagione 2011/12. Ma non sono belle cose alla vigilia della prima finale Champions dellInter 2009/2010. Luscita di Mazzola mette Mourinho davanti a un dentro o fuori come unico responsabile e lascia la squadra al di sopra di ogni sospetto. Secondo il vangelo del tecnico questa sarebbe la situazione ideale, tutta la pressione su di lui e non sui giocatori, in realtà ancora una volta non spalma le colpe, Julio Cesar sotto rendimento, Maicon irriconoscibile, Chivu mai pervenuto, Thiago Motta lento, Zanetti buonista, Etoo nellacquario, Milito intermittente. Eppure restano la squadra di punta in Italia e in Europa sono quelli dalle potenzialità maggiori.
Adesso Josè li avrà tutti. Ieri seduta tecnica sempre con la palla fra i piedi, novanta minuti chiusi con una serie di partitelle su campo ridottissimo. Se si escludono Obi, Quaresma e Santon, tutti hanno svolto lintero programma, compreso Sneijder, quello che senza di lui lInter perde. Luscita dallEuropa nella fase a gironi sarebbe per Moratti unumiliazione pesante, non è vero che ha messo sotto contratto Mourinho con limperativo di conquistarla ma è sicuramente vero che si aspetta un percorso almeno dignitoso. UnInter che in due anni di Europa non ha uno scalpo degno del suo passato, è una squadra dimezzata.
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