McCreevy: «Più tutele per gli azionisti»

Per il Commissario Ue troppi ostacoli per i diritti dei soci stranieri

da Milano

Duro monito del Commissario Ue al Mercato interno, l’irlandese Charlie McCreevy, sulle regole di corporate governance. Secondo McCreevy, intervenuto durante un convegno tenuto a Lussemburgo, gli azionisti «devono avere gli strumenti necessari per esercitare i loro diritti e vigilare sull’operato delle società quotate, assicurandosi che il management risponda delle proprie azioni».
Il Commissario, che ha approfittato dell’occasione per fare il punto della situazione a due anni dal lancio del Piano d’Azione di settore nel 2003, ha puntato il dito contro l’esercizio dei diritti cross-border da parte degli azionisti, specie in un periodo come questo che ha visto «scandali finanziari» di rilievo.
«Questi scandali - ha sottolineato il Commissario Ue - hanno fatto scattare un nuovo dibattito sulla corporate governance». Bisogna rendersi conto, ha detto ancora McCreevy, che «nella Ue gli azionisti esteri nelle società quotate sono il 30-35% nei grandi Paesi e il 70-80% in alcuni piccoli Stati membri, a fronte «di leggi nazionali che invece «sono tarate sulla base di società che hanno principalmente azionisti locali che si riuniscono per discutere le questioni societarie e prendono decisioni in una riunione». Non si tratta di «esagerare con le regole, come da più parti è stato detto soprattutto in relazione ai comitati di audit - ha aggiunto McCreedy - quanto piuttosto di tenere in considerazione la necessità di un attento equilibrio tra il rafforzamento degli azionisti e quella di lasciare al management sufficiente flessibilità».


Chi si oppone ai comitati audit, ha detto mcCreevy, «si è svegliato tardi, perché la maggior parte delle società europee che prendono la governance seriamente già hanno tali comitati».
McCreevy ha anche ribadito il «no» di Bruxelles alle “golden share”: «I diritti speciali non sono giustificati sulla base delle norme per il libero movimento dei capitali anche quando ci sono determinate eccezioni».

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