Mediaset e il digitale: rivoluzione sul velluto

Presentati i programmi autunnali e le strategie per la nuova tecnologia. La serata a Cologno: un Pierino show da mandare in onda. Le novità: il meglio del cinema e dello sport, Gieffe lungo e un nuovo reality. E Chiambretti sarà meno Night

Mediaset e il digitale: 
rivoluzione sul velluto

Milano - È il suo refrain. Lo sa, ne è consapevole, ma lo ripete «a rischio di annoiare». Del resto ne ha fatto il caposaldo dell’impronta personale all’azienda di famiglia: il digitale terrestre. «Noi abbiamo scommesso sul dtt e oggi possiamo dire che abbiamo fatto bene perché ci ha portato grandi vantaggi». Pier Silvio Berlusconi, vicepresidente Mediaset, prima di scendere nei particolari della programmazione dei canali durante il gala dei palinsesti d’autunno, ribadisce lo sforzo «rischioso ma proficuo» messo in campo per la pay tv e non tralascia di mettere in evidenza i deficit dei principali avversari di Sky. «Il 2009 - dice - è l’anno della svolta, ormai è una realtà che coinvolge gran parte delle famiglie italiane. Entro il 2013 l’analogico si spegnerà in tutto il mondo. Anche il presidente americano Obama ha raccomandato di accelerarne il cammino. I disagi e il calo di ascolti di questi giorni sono naturali e temporanei». Dunque, gli obiettivi raggiunti: tre milioni e mezzo di carte Premium attive, «85 per cento in più di ricavi rispetto all’anno scorso». Quelli futuri: arrivare al breakeven (cioè il pareggio) entro il 2010. E lanciare il nuovo canale «Italia Due» nel pacchetto gratuito, destinato a un pubblico giovane, molto spregiudicato. E il nemico numero uno nella sfida della pay tv? «Mi risulta che Sky non sia cresciuta, che ci sia un rapporto negativo tra chi disdice e chi si abbona e che nell’ultimo mese, in Sardegna, dove c’è stato il primo switch off, abbia perso 2,5 punti percentuali».

La voglia di marciare sempre di più verso la tv a pagamento la si vede anche nella decisione di destinare a Mediaset Premium le finestre quotidiane di Amici, finora in onda sulla Tv satellitare e di rinegoziare quelle del Grande fratello. Insomma, è partita la strategia che sfocerà presto nello sganciamento delle reti Rai e Mediaset da Murdoch grazie alla creazione di una piattaforma satellitare autonoma.

Poi, Berlusconi jr, torna al core business dell’azienda: le tre reti generaliste. A chi gli fa notare che nei palinsesti autunnali ci siano poche novità, risponde con schiettezza: «Come sapete, il mercato in questo momento è molto difficile (la raccolta pubblicitaria per Mediaset segna meno 12 per cento), non è il tempo di rischiare. La novità non è un valore in sé, ci sono vecchi programmi che fanno molti ascolti». Comunque qualche sperimentazione c’è, come la nuova domenica con Barbara D’Urso, il Grande fratello più lungo e nuove serie televisive. «Inoltre bisogna ricordare che gran parte dei programmi è prodotta in casa».

Per sperare in un progetto veramente diverso bisogna voltarsi verso Maria De Filippi e Paolo Bonolis, presenti alla serata.

Del loro ventilato progetto di un programma musicale, dopo il tandem sanremese, la conduttrice dice secca: «Ci siamo parlati una sola volta, ma qualunque cosa sarà, non sarà uno show contro Sanremo». Che non sia Sanremo stesso, con Maria padrona di casa e Bonolis ospite? Chissà.

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