Economia

Mediaset, riparte la pubblicità

Pier Silvio Berlusconi: "Nell’anno peggiore per l’economia abbiamo centrato due obiettivi. Il primo è quello di registrare un utile importante e grazie anche al lavoro di efficienza potremo distribuire dividendi ai nostri azionisti", il secondo è che "anche quest’anno abbiamo continuato a investire nel nostro sviluppo"

Mediaset, riparte la pubblicità

Milano - Riparte con decisione la raccolta pubblicitaria di Mediaset. Le tre reti del gruppo in Italia si avviano a chiudere il trimestre con una crescita del 5%, mentre in Spagna Telecinco segna un balzo a febbraio del 40%. Con il pareggio di Premium atteso quest’anno risulteranno in utile anche tutte le altre attività del gruppo. Così il vice presidente Pier Silvio Berlusconi si dice «sicuro» su una buona crescita dei risultati a fine anno.

Il gruppo del Biscione ha presentato agli analisti finanziari i risultati del 2009, diffusi ieri a mercati chiusi. L’ utile è sceso a 272,4 milioni di euro, con un dividendo limato a 0,22 (da 0,38). Ma le prospettive per il 2010 sono più che positive e anche grazie all’andamento della raccolta in avvio d’esercizio, il titolo ha segnato un netto rialzo a Piazza Affari, con un progresso del 5,54% a 6,28 euro. Vivace anche Telecinco, salita del 3,01% a 11,99 euro.

«Nell’anno peggiore per l’economia abbiamo centrato due obiettivi - ha detto Pier Silvio Berlusconi -. Il primo è quello di registrare un utile importante e grazie anche al lavoro di efficienza potremo distribuire dividendi ai nostri azionisti», il secondo è che «anche quest’anno abbiamo continuato a investire nel nostro sviluppo». «Con il nostro orgoglio, con la caparbietà e la concretezza di chi vive di fatti tangibili e di sacro rispetto dei risultati e degli obiettivi», ha detto il presidente Fedele Confalonieri «abbiamo in sostanza superato la crisi». «È alle spalle la ’tempesta perfettà».

La raccolta pubblicitaria delle tre reti Mediaset segnerà nel primo trimestre una crescita del 5%, ha spiegato nel dettaglio l’amministratore delegato Giuliano Adreani. A gennaio il gruppo è cresciuto «tre volte il mercato». «Chiuderemo il primo trimestre a +5% soltanto con le nostre reti storiche. Stiamo recuperando, e il fatturato del digitale si somma alla crescita della televisione generalista, con una crescita attesa del 60%». Dopo l’accordo con la spagnola Prisa per acquistare la tivù Cuatro, l’analisi dei bilanci (due diligence) della società è appena stata completata.

«Ci aspettiamo di poter chiudere l’operazione nel corso del terzo trimestre di quest’anno», ha detto Confalonieri. La concorrenza con Sky si fa sentire anche in un’occasione strettamente finanziaria come l’incontro della società con gli analisti. Confalonieri ha sottolineato di non vedere alcun motivo perchè alla controllata di Rupert Murdoch si aprano le porte del digitale terrestre. «Non ci sono cambiamenti tali sul mercato che consentano al monopolista satellitare (si riferisce a Sky, ndr) di acquisire le scarse frequenze di trasmissione, già insufficienti per gli operatori attuali». Mediaset assieme a Dahlia Tv (Ti Media), ha sottolineato, è oggi «l’unica alternativa alla posizione stradominante di Sky nella Pay tivù». Quanto al ritorno degli spot di Sky sulle reti Mediaset, sul quale l’emittente satellitare ha aperto un contenzioso legale, solo un tribunale potrebbe far cambiare idea a Cologno Monzese. «Siamo concorrenti diretti, ma come facciamo?» chiede anche l’ad Giuliano Adreani. A breve, ha annunciato intanto il vice presidente, verrà lanciata La5, il nuovo canale sul digitale terrestre interamente dedicato al giovane pubblico femminile, che vedrà dunque la luce prima delle altre iniziative attese, Italia 2 e del canale 'all news'’.

Per La5 Pier Silvio Berlusconi ha escluso rischi di «cannibalizzazione» con Canale 5 spiegando che c’è un obiettivo di ascolti dell’1%.

Commenti