«Ci sono circa due milioni di euro di rimborsi Irap in ballo per i medici di famiglia che si sono rivolti al Pronto Soccorso Legale della Fimmg Lombardia, con il supporto degli avvocati Paola Ferrari e Luigi Bertolino». È quanto rivela il segretario della Fimmg Lombardia, Fiorenzo Corti. «Sono 200 i ricorsi al momento presentati all'Agenzia delle Entrate», spiega Corti aggiungendo che in due anni «il Pronto soccorso Legale, con la vittoria in primo grado di 23 cause su 29, ha fatto recuperare ai medici di famiglia già 284mila euro di rimborsi Irap».
Calcolando che i medici in Lombardia sono oltre 7mila, la mole dei ricorsi anti Irap potrebbe lievitare in modo considerevole. L'obbiettivo dei camici bianchi è eliminarlo del tutto per non essere considerati al pari delle altre categorie di liberi professionisti o, peggio ancora, delle aziende.
I primi ricorsi, ha spiegato il segretario della Fimmg Lombardia, sono stati proposti davanti alla Commissione Tributaria di Milano, successivamente anche gli iscritti Fimmg di Bergamo, Brescia, Mantova, Varese e Lecco hanno conferito mandato per il recupero dell'Irap. La Fimmg in tutte le sedi, continua Corti, «sostiene che l'autonoma organizzazione dei medici di famiglia convenzionati con il Servizio sanitario nazionale in nessun caso è in grado di incrementarne la capacità reddituale, poiché i compensi derivanti dalla loro attività non possono comunque superare il limite della quota capitaria». Una quota, spiega, «sostanzialmente forfettaria pagata dal Servizio sanitario in base al numero dei cittadini iscritti negli elenchi di ciascun medico, a prescindere dal valore e dalla quantità dei beni strumentali impiegati. Se non c'è incremento di capacità reddituale - conclude Corti - l'Irap non è dovuta. Questo è l'obiettivo che ci siamo dati, ma che abbiamo raggiunto solo parzialmente, perciò proseguiremo per questa strada».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.