(...) già licenziato dalla commissione competente». Resta il fatto che mai come negli ultimi tempi - guardacaso da quando cè il presidente Claudio Burlando -, la Regione, in materia di sanità, si è trovata ad aver a che fare con i giudici amministrativi. E qualche volta, come in questo caso, ha dovuto tornare sui propri passi. Sono pochi i liguri che hanno dimenticato la storia del farmaco unico: la Regione infatti ha deciso nel febbraio scorso che i medici possano prescrivere, tra i farmaci «inibitori della pompa protonica», i gastroprotettori, soltanto uno dei cinque tipi di omeprazolo, mentre tutti gli altri sono a carico del paziente che si trova a dover pagare la differenza. I due ricorsi al Tar dellazienda farmaceutica Astra Zeneca, che produce alcuni dei medicinali non più prescrivibili a carico del servizio sanitario regionale sono passati con varia fortuna. Nel primo caso il Tar aveva sospeso la delibera della Regione, che tuttavia aveva poi ripresentato il provvedimento subito dopo. Il secondo ricorso non era stato accettato del tutto: infatti il Tar ha stabilito che il medico possa prescrivere il farmaco «non generico» soltanto dopo che a seguito di due mesi di assunzione del farmaco unico il paziente non abbia mostrato di avere miglioramento o abbia riscontrato effetti collaterali. «In realtà tutti i medici prescrivono ai propri pazienti il farmaco unico - spiega Stefano Benetti rappresentante dei farmacisti liguri -, dopo tutto quel tempo è difficile che il medico torni indietro». E intanto il prezzo del farmaco unico è stato ulteriormente diminuito, così da elevare gli altri ticket.
Adesso però, lassessore Montaldo si trova a dover affrontare una sentenza «immediatamente esecutiva», come spiega lavvocato Mariagrazia Gammarota, che a nome di un folto gruppo di genitori di bambini che frequentano dallasilo nido alle medie inferiori, ha deciso di far valutare la delibera dai giudici amministrativi. «Non si tratta infatti soltanto di ave cancellato i certificati per la riammissione a scuola dopo una malattia superiore ai cinque giorni - spiega lavvocato Gammarota -, ma ci siamo subito accorti che la delibera spazzava via tutta una serie di obblighi come quello della presenza del medico scolastico, della disinfezione delle aule e di misure di profilassi senza dare nulla in cambio.
Adesso per la Regione si profila la possibilità di un ricorso al consiglio di Stato, ma nel frattempo con il primo giorno di scuola la sentenza dovrà essere applicata in tutte le scuole della Liguria.
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