Medico in quad muore sulla neve

Medico in quad muore sulla neve

Fabrizio Graffione

Avevano comprato insieme, alcuni mesi fa, il «quad», una moto fuoristrada a quattro ruote da deserto, e ci avevano montato le gomme da neve poco prima della stagione invernale. Ieri hanno approfittato dell’abbondante nevicata e sono usciti per un giro fasciati nelle tute col piumino, guanti e caschi. Doveva essere una giornata di festa, a respirare l’aria buona sopra le colline imperiesi,, ma la gita fuori porta per un medico oculista di 53 anni, nativo di Imperia e primario all’ospedale civile di Brescia, si è però trasformata in tragedia.
Enrico Gandolfo, nato a Imperia, ma residente a Brescia, è precipitato in un dirupo sui monti dell'entroterra del ponente ligure ed è morto sul colpo. Il grave episodio si è registrato ieri poco dopo le undici in frazione San Bernardo di Mendatica, sulle alture di Imperia, non distante dal confine con il Piemonte. Una zona abbastanza conosciuta dagli escursionisti che, secondo alcuni amici, avevano già visitato in occasione di altre gite vicino casa. Ad avvisare per primo i soccorsi è stato proprio il fratello che ha telefonato al 118. Sono quindi intervenuti i vigili del fuoco e i carabinieri. Dall’aeroporto Cristoforo Colombo si è alzato anche un elicottero per la ricerca dei fratelli che in un primo momento risultavano dispersi. La zona infatti è molto impervia e le comunicazioni radio sono difficoltose. Anche se i soccorritori, nonostante tutto, sono arrivati velocemente sul luogo del tragico incidente, per l’escursionista non c’è stato nulla da fare. Pare che Enrico Gandolfo sia morto sul colpo e che il casco non sia servito a salvarlo.
Secondo quanto ricostruito dai carabinieri, il medico oculista aveva fatto colazione insieme al fratello di buona mattina. Si erano quindi preparati e, quando hanno visto che cominciava a nevicare abbondantemente, invece di desistere dalla gita, hanno deciso ugualmente di prendere il quad e seguire gli impervi sentieri intorno a San Bernardo di Mendatica. Il fuoristrada, adatto anche sugli sterrati ricoperti di fiocchi di neve, li ha portati a diversi chilometri di distanza sulle alture del paese, ma, a un certo punto, la vittima ha perso il controllo del mezzo e ha sfondato una debole recinzione. Il fratello si è salvato, ma il conducente non è riuscito a lanciarsi dal quad ed è finito in un dirupo profondo oltre sei metri. Il corpo è rimasto immobile.


Le operazioni di soccorso sono state particolarmente difficili a causa delle precarie condizioni dello sterrato, dovute all’abbondante nevicata. Quando i primi operatori del 118 sono arrivati e si sono calati nel profondo dirupo, per l’escursionista non c’era più nulla da fare.

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