Il medico Alì, specialista in propaganda

Alì Abu Swhaima, 56 anni, di origine palestinese, vive in Italia da molti anni. Dal 1977 è presidente e imam (guida spirituale dei musulmani) del centro islamico di Milano e Lombardia, a Segrate. È anche fondatore e membro del «Consiglio dei saggi» dell’Ucoii, e responsabile della «Da’wa», la propaganda islamica della Fioe (Federazione delle organizzazioni islamiche in Europa), che - come scrive Magdi Allam - «è la cornice delle organizzazioni affiliate ai Fratelli musulmani nel nostro continente». Medico, è finito sotto inchiesta nel 1998: nella moschea di Segrate era stato scoperto un ambulatorio clandestino per le circoncisioni. Ali Abu Shwaima negò di essere al corrente dell’attività dell’ambulatorio. Il Centro islamico si forma alla fine degli anni ’70, grazie all’impegno di Shwaima. Nel 1979 il Centro islamico chiede al comune di Milano un’area per la costruzione di una moschea. La concessione per la moschea, che prende il nome di Màsjid al- Rahmàn, cioè «la moschea del Misericordioso», avverrà nel 1988.

Il percorso dei rapporti del Centro islamico con la comunità cristiana locale nel corso degli anni non sono esenti da tensioni. Da parte dei responsabili del centro, soprattutto in passato, la polemica contro il cristianesimo era prassi comune.

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