Medie imprese sotto il torchio fiscale

da Milano

Le medie imprese industriali italiane sono nel complesso solide patrimonialmente, più efficienti e più redditizie delle grandi imprese, ma rispetto a queste ultime sono anche ipertassate, con aliquote fiscali molto più elevate, mediamente pari al 44,6%, contro il 33,2% delle grandi imprese italiane e il 24,8% delle multinazionali europee. È la fotografia del sistema delle medie imprese scattata dalla periodica indagine Mediobanca-Unioncamere, presentata ieri in un convegno. Lo studio fa il «censimento» dell’universo medie imprese in base ai dati del 2005, ma stima anche l’andamento nel 2006 e 2007: prevale l’ottimismo, le cifre sono positive e mostrano fatturato, profitti ed esportazioni in crescita significativa, spesso a due cifre.

Secondo queste stime, le imprese considerate (circa 4mila, con fatturato compreso tra 13 e 290 milioni di euro, e dipendenti tra 50 e 499) nel 2006 hanno segnato un più 8% del fatturato, un più 11% di margine operativo lordo, un più 10% delle esportazioni, cresciute dell’11% nel 2007, anno quindi che si può considerare molto positivo. Le imprese del censimento al 2005 hanno toccato i 145 miliardi complessivi di fatturato, con un 34,5% di export e 574mila dipendenti.

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