Fabio Orengo è il nuovo presidente del Municipio VIII Medio Levante. Il dimissionario Pasquale Ottonello, ora assessore alle Manutenzioni per la giunta Vincenzi, viene quindi sostituito dal biondo ingegnere e già capogruppo del Pdl. Per Orengo si tratta di una grande soddisfazione personale oltre che di una rivincita per chi lo vedeva capace di vincere solamente nel nostro gioco dei tagliandi.
Per arrivare al responso della votazione, effettuata ieri sera nella sala consiliare del Municipio di via Mascherpa, l'iter non è stato dei più semplici e dei più limpidi per via, soprattutto, di una scheda resa appositamente nulla per poter falsare la votazione e ottenere un pareggio che di fatto non avrebbe consentito l'elezione di un presidente. Ma andiamo per ordine. Dalla rosa dei quattro candidati alla poltrona di presidente presentata dopo le dimissioni di Ottonello, subito prima di procedere con la votazione si sono ritirati Beppe Damasio di Libertà e Roberto Di Prima della Lega Nord, lasciando spazio ad un tete a tete tra Fabio Orengo (Pdl) e Alessandro Morgante (Pd). Diverse le motivazioni che hanno portato i due consiglieri a ritirare le proprie candidature. Per Di Prima si è trattato di una «strategia di scuderia»: «In questo mese ci sono stati molti incontri con altri soggetti della maggioranza dove abbiamo trovato unità d'intenti, soprattutto sulla mia priorità di dare un ruolo sempre maggiore ai municipi».
Molto più enigmatica, ricca di polemiche (contro tutto e tutti) e povera di contenuti la motivazione di Damasio: «La maggioranza di questo municipio si è dimostrata contraddittoria e incline al compromesso, guarda caso culminati con l'uscita di Ottonello - ha attaccato -. La minoranza invece è inadeguata e non si deve sentire premiata se ha dato qualche segno di virilità solo con l'arrivo della componente moderata dell'Udc». Nella sua invettiva Damasio non ha risparmiato il gran finale con attacchi alla stampa cittadina, alla politica nazionale e all'amministrazione comunale, auspicandosi infine per il rapporto tra politica e informazione un «riferimento ideologico al senatore Enrico Musso». Toltisi da soli due concorrenti, prima di arrivare alla votazione del nuovo presidente ci sono stati i discorsi dei due candidati rimasti, Orengo e Morgante. Per l'esponente del Partito Democratico, la presentazione è stata fatta dalla collega Desiderata Silvar che si è limitata a sostenere «la solida esperienza politica che fa di Morgante una persona credibile, affidabile e democratica». Il neopresidente Orengo ha invece voluto attingere al programma vincente del 2007 per sottolineare il buon governo della sua maggioranza, aggiungendo ovviamente qualche richiamo alla candidatura attuale. «Il Progetto Municipio VIII Medio Levante non è basato sulla figura carismatica di un soggetto Presidente che ha creato ad arte equilibri che possono essere venuti meno con una dimissione - ha dichiarato -. Il Progetto è fatto di donne ed uomini che credono nella Politica con la P maiuscola, dal greco Politikè, che attiene la città e quindi l' arte di governare gli Stati e di amministrare la cosa pubblica».
Esaurite le presentazioni delle candidature, il presidente ad interim Anna Maria Galli (Udc) ha dato il via alla votazione, scatenando subito qualche malcontento per la modalità di voto che consisteva nell'uscire dall'aula per andare a mettere una X sulla scheda prestampata con il nome di tutti i consiglieri. Manco a dirlo dopo pochi minuti l'aula consiliare è rimasta semi deserta con i consiglieri a parlottare fuori e altri a girare tra i banchi facendo anche qualche foto ricordo.
Al momento della lettura delle schede si è registrata la vittoria di Orengo con 12 voti a 11, ma ciò che ha colpito di più è stata una scheda invalidata da una X vicino al nome di Orengo, volutamente cerchiata per rendere il voto riconoscibile. Le dietrologie dietro a questo voto volutamente marchiato non mancano, basti infatti pensare che ieri sera doveva essere assente il consigliere Daniele Mongiardini (Pdl), presentatosi poi in ritardo di qualche minuto, e senza il suo voto e con la scheda nulla, il risultato sarebbe stato di pareggio.
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