«Mediobanca non all’altezza dei rivali»

da Milano

Vincenzo Visco all’attacco del sistema bancario italiano. Nel mirino del viceministro dell’economia sono finiti Mediobanca e alcune Fondazioni. Occasione: la presentazione di un libro di Francesco Giordano, studioso e alto dirigente del gruppo Unicredit («Storia del sistema bancario italiano), avvenuta ieri a Roma. «In Italia manca lo sviluppo di una grande banca d’affari», ha detto Visco. «Mediobanca non è all’altezza, quanto a dimensioni, delle sue concorrenti, anche solo a livello europeo. Sempre riferendosi a piazzetta Cuccia, l’amministratore delegato di Unicredit, Alessandro Profumo, ha puntato invece i riflettori sul ruolo che deve svolgere la merchant bank: «È fondamentale che Mediobanca svolga un ruolo diverso rispetto alle banche commerciali». Da notare in proposito il doppio ruolo del numero uno del gruppo di Piazza Cordusio: da un lato azionista della stessa Mediobanca, impegnato a scendere a una partecipazione di poco superiore all’8%; dall’altro attivo nel settore con la banca d’affari del suo gruppo, Mib. Sulle Fondazioni Visco ha aggiunto che senza il campanilismo di alcune tra loro i colossi bancari in Italia sarebbero di più.

«Le fondazioni hanno fatto tutte più o meno quello che dovevano fare, con l’eccezione di una o due perchè se non ci fossero state resistenze territoriali e campanilismi, che tutti sappiamo, oggi avremmo tre grandi banche e non due», ha aggiunto. Un riferimento chiaro ai big Intesa e Unicredit e all’istituto invece rimasto al palo in termini di aggregazioni, il Monte dei Paschi, a lungo candidato alla fusione con Bnl.

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