Economia

Mediobanca in tensione, Coppola e Zunino al 2%

Al gruppo di immobiliaristi accreditata una quota del 5%

da Milano

Non si tratta ancora di un assedio. Ma certo la presenza di una pattuglia di immobiliaristi vicina al 5% del capitale di Mediobanca (ieri ha chiuso in flessione dello 0,8%), innervosisce parecchio il cuore del «salotto buono» del capitalismo italiano. Ieri su richiesta della Consob sono dovuti uscire allo scoperto almeno tre immobiliaristi. Danilo Coppola ha ufficialmente dichiarato di possedere poco più del 2% del capitale di Piazzetta Cuccia. Un investimento, sottolinea, di medio-lungo termine realizzato con mezzi propri, e quindi libero da vincoli. Una quota simile è in mano anche a Luigi Zunino. Entrambi nelle prossime ore saranno obbligati a dichiarare ufficialmente le proprie partecipazioni, secondo i regolamenti di Borsa, che impongono una comunicazione ufficiale per ogni partecipazione superiore al 2 per cento. Stefano Ricucci ha invece ribadito ufficialmente alla Consob di non avere titoli Mediobanca, mentre Giuseppe Statuto per il momento, se ha una quota, ce l’ha sotto le soglie di obbligo di comunicazione. Il fatto che Coppola e Zunino (al primo Zunino ha venduto la società quotata Ipi) abbiano deciso di comprare una partecipazione superiore al 2% e dunque di incorrere nel conseguente obbligo di comunicazione, fa pensare che gli acquisti non si fermino qua.
È interessante notare come le sole quote di Coppola e Zunino superino quelle in mano a Fiat, Pirelli e Telecom (ciascuna all’1,79%). Il patto di sindacato, che controlla più del 60% di Mediobanca, continua a ostentare sicurezza, nonostante nel solo mese di giugno sia passato di mano un quarto del capitale: praticamente tutto il flottante.
Sul mercato, intanto, i movimenti attorno alla Galassia restano intensi: in tensione Generali (+1,32% a 26,2 euro), ed Rcs che chiude in cauto rialzo (+0,28% a 5,78).
Ieri Mediobanca ha poi sottoscritto un accordo con la banca moscovita Vnesheconombank per la concessione di una linea di credito per 150 milioni di euro.

E nell’ambito di tale accordo è previsto anche il finanziamento di alcune opere di ingegneria che vedono in pista Merloni Progetti.

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