«Meglio un libro del Tg2» l’ospite Vauro provoca e la si ribella

da Roma

E scoppia anche un caso Vauro. Ieri mattina, alla fine del programma «Matinée», condotto da Rossella Brescia e Giampiero Ingrassia, è il vignettista del Manifesto a dare la linea al Tg2. Se non che, Vauro è Vauro, e invita i telespettatori a leggere un buon libro piuttosto che guardare il telegiornale di Mauro Mazza. Casualmente, l’unico vicino alla Cdl nell’attuale Rai. Apriti cielo. Landolfi, presidente della commissione di vigilanza, sbotta: «È gravissimo che da un programma Rai si inviti il pubblico a non seguire il telegiornale di quello stesso canale». E ancora: «Che sia stata leggerezza, maldestra satira politica o altro lo stabiliscano i dirigenti Rai. Qualcuno - gli autori o i conduttori di quel programma - chieda scusa».
Ma Antonio Marano si limita a un’altra battuta: «Un buon libro si consiglia sempre: l’importante è non leggere quelli di Vauro, se mai ne ha scritto uno». Comprensibilmente irritato, Mazza risponde al direttore di Raidue che «il Tg2, invece di irriguardosi sgarbi come quello odierno e della cronica sciatteria di Raidue, attende da anni che la rete esca da una crisi senza precedenti». E scende in campo anche il cdr del Tg2, ricordando «che il Tg2 è uno dei più autorevoli e importanti telegiornali italiani ma anche uno dei più seguiti, in una rete dagli ascolti disastrosi».

Al contrario, prosegue la nota, «Matinée» è «un programma con ascolti minimi». Sta con Mazza anche il vicepresidente della commissione di Vigilanza, l’ulivista Giorgio Merlo. Del resto, i consiglieri di centrosinistra hanno già provato, senza successo, a far fuori Marano.

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