Cultura e Spettacoli

«MELAVERDE»: GUSTO E COMPETENZA

Se è vero che le trasmissioni più riuscite vivono preferibilmente di contrasti, di elementi che si accompagnano in accattivante contraddizione, l'accoppiata Edoardo Raspelli e Gabriella Carlucci alla conduzione di Melaverde (domenica su Retequattro, ore 12,30) è sulla buona strada almeno sotto questo profilo. Lui ormai ha gettato ogni pudore e si mostra per quello che è: un assatanato del cibo, che mangia non solo con gli occhi ma persino con i sospiri (specie ora che è, o dovrebbe essere, a dieta). Nell’ultima puntata corteggiava una coscia di prosciutto nelle cantine di un produttore di Carpegna, vicino a Urbino. Poi se ne impossessava e sembrava cullarsela in braccio. Lei invece è sempre irreprensibile, inappuntabile, perfettina, apparentemente restia alle tentazioni. Domenica era seduta al tavolo di un ristorante dalle parti di Cuneo intervistando uno chef che le illustrava le meraviglie che si possono concepire con i fagioli, cucinati in tutti i modi e in tutte le salse. Lei niente, aveva davanti nel piatto un ben di Dio da far venire l’acquolina in bocca, ma non ha alzato neanche la forchetta e alla fine il cameriere, mestamente, si è portata via la prelibatezza intonsa (il che non fa una grande pubblicità al cuoco in questione, ma questa è un’altra storia). Raspelli non avrebbe mai potuto comportarsi così, ovviamente. E forse, se fosse stato presente alla scena, avrebbero fatto fatica a trattenerlo. Butto in gag queste prime righe relative a Melaverde solo perché ultimamente il programma (ma soprattutto Raspelli) si diverte a costruire piccoli sketch, talvolta riusciti altre volte meno. Il che va bene, è giusto sorridere anche sulle smanie culinarie di Raspelli, senza però rischiare di dimenticare che questo programma ha la sua forza nella divulgazione, precisa e completa, di ciò che arriva sulle nostre tavole «dal produttore al consumatore». È su questo versante che si lascia apprezzare sempre di più, ed è su questi aspetti che ha conquistato consensi e spettatori. Non esiste nel panorama della tivù generalista una trasmissione che tratta il cibo con tanta appassionata competenza, fornendo ogni settimana informazioni e curiosità su qualsiasi tipo di prodotto di cui ci nutriamo e seguendolo passo passo nella raccolta, nella lavorazione, nei segreti della sua migliore riuscita. Sul buon «assortimento» della conduzione si è già detto, con il contrasto tra l’algida compassatezza dietetica della Carlucci e la vorace curiosità di Raspelli. Magari lei potrebbe essere un po’ meno scolastica nelle domande e lui tenere un po’ più a freno la vocazione burlesca.

Ma sono sottigliezze che non tolgono a Melaverde il piacere di essere vista, ogni settimana, con rinnovato gusto e interesse.

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