MilanoPrima dell'emergenza neve l'Armani spalanca la porta dell'Eurolega battendo nettamente (82-69) il Prokom pieno di stranieri monodose, a parte Logan, squadra strana, capace di vincere all'andata con Milano e poi col Real, e di far sbadigliare i pochi tifosi del Forum. Non importa. Serviva il successo pieno e ora, dopo la vittoria di Madrid sul Panathinaikos il girone sembra aver scelto le 4 per la seconda fase e Milano che deve andare in Russia e poi ospitare il Real dovrebbe esserci, a meno di nuovi regali per i polacchi nei prossimi due turni con Kimki e Panathinaikos.
Lontano dall'Europa dei canestri che ha smascherato i puffi di Roma, scivoliamo sulla strada gelata dell'inverno cestistico nazionale dove Dino Meneghin sente sulla sua pelle l'artiglio del diavolo da quando ha voluto fare di testa sua prendendo Pianigiani come allenatore della nazionale, senza obbligarlo a lasciare Siena, che lo ha sotto contratto fino al 2011, come sembrava d'accordo dopo gli ultimi incontri con il presidente del Coni.
Lo ha fatto senza informare Petrucci e questa «scortesia» gli costerà caro come si vede dalla tempesta di questi giorni perché, ad esempio, sul pasticciaccio brutto degli arbitri cadono tutti dalle nuvole, persino il presidente Tola che fino a ieri era in mezzo al gruppo, mentre il bersaglio è un Meneghin che ha soltanto servito la causa accettando un ruolo che poteva reggere se intorno ci fosse stata gente leale. Niente. Ora è circondato anche da ex amici del periodo azzurro, bisognerebbe metterlo sotto tortura per capire perché gli hanno fatto avallare la farsa di Napoli che domenica minaccia addirittura di non presentarsi sul campo di Teramo, dopo una penalizzazione di altri 6 punti, nella speranza che Varese dimostri di non meritare i 2 punti in meno che gli toccano per violazione delle regole economiche.
Facile sparare su questo pianista bello alto in tutti i sensi perché non ha preso l'allenatore a tempo pieno sapendo che forse non c'era la possibilità. Comunque sia, se fossimo in Pianigiani, ringrazieremmo e ci faremmo da parte perché da quando è stata decisa la sua investitura il campo minato lo sta attraversando anche Siena che non verrà attaccata soltanto perché per 4 anni non ha voluto l'arbitro Cicoria nelle sue partite come si sussurravano al telefono gli intercettati dalla procura di Reggio Calabria.
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