Parte la raccolta di firme a favore dei vaccini anti-meningite gratis per tutti. E la Regione apre alla possibilità di inserirlo tra i servizi aggiuntivi ai cittadini, anche se non dovesse rientrare nel Piano nazionale che sarà modificato entro quindici giorni, forse già la prossima settimana. Sul tema cè sintonia tra lassessore alla Sanità, Alessandro Cè, e il responsabile della Famiglia e della Solidarietà sociale, Gian Carlo Abelli. E alcuni componenti della commissione Vaccini del Pirellone sono pronti a firmare a favore della richiesta lanciata dallAssociazione nazionale famiglie numerose, che conta di avere nellelenco numerosi pediatri di fama quali Nicola Principi, Maria Luisa Nino, Marcello Giovannini e Vittorio Carreri. «Può essere un servizio utile alla famiglia e io e lassessore Cè siamo sensibili allargomento» spiega Abelli, che sottolinea le differenze tra la politica sociale della Regione e quella del governo: «In tempi di Pacs e di Dico, noi ci muoviamo per interventi e misure che siano davvero utili alla famiglia tradizionalmente intesa, fondata sul matrimonio e sui figli».
I principali nemici sono due batteri: lo pneumococco e il meningococco. Al momento la Regione offre gratuitamente i vaccini solo a bambini e adulti che si trovino in condizioni di aumentato rischio di contrarre la malattia, come capita in presenza di focolai nelle scuole. Ma nei prossimi giorni sono in calendario incontri per introdurre la vaccinazione gratuita universale. Lassessore Cè vedrà il portavoce dellAssociazione nazionale famiglie numerose, Vittorio Lodolo DOria, convinto sostenitore della necessità di avere il vaccino, come già accade nella gran parte delle regioni italiane. È prevista anche una riunione tecnica, nella quale le due anime della commissione si confronteranno ancora una volta. Carlo Lucchina, direttore generale della Sanità del Pirellone, invita a non creare eccessive aspettative tra i genitori: «Attendiamo a breve una decisione nazionale, nel frattempo proseguiamo negli approfondimenti. Sarebbe illusorio credere che i vaccini porterebbero a evitare tutti i casi che accadono». Replica Lodolo: «Una copertura del 70 o 80 per cento sarebbe già importante. Le resistenze della Regione ci sembrano incomprensibili».
In Lombardia lultimo caso mortale risale al 23 gennaio scorso. Il meningococco (tra i principali responsabili della malattia) appartiene a una famiglia di batteri che comprende vari sottotipi e i più comuni sono i B e C. La vaccinazione, disponibile dal 2002, copre solo contro il ceppo C.
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