Meno tasse per chi vuole investire. Il sindaco: "È nel mio programma"

La Moratti ha lavorato con Tremonti sul test che partirà da Milano: "Potremo attirare capitali internazionali e creare più occupazione"

Meno tasse per chi vuole investire. Il sindaco: "È nel mio programma"

Sgravi fiscali per attrarre sul territorio l capitali internazionali. Già nel giugno 2010 Letizia Moratti aveva lanciato l’idea di una free tax zone come a Londra e in Irlanda. «Sarebbe bello, ma non si può» aveva chiuso allora la presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. Uno stop che non ha scoraggiato Palazzo Marino: il sindaco negli ultimi mesi ha lavorato al progetto con il ministro dell’Economia e con il presidente do Assogestioni Domenico Siniscalco e ieri Giulio Tremonti ha annunciato che proprio da Milano partirà il test. La bozza del decreto è pronta e verrà pubblicata presto sul sito del ministero per raccogliere le osservazioni, «l’idea - sintetizza Tremonti - per le attività della finanza è di applicare in città regimi di favore fiscale che ci sono ad esempio in Irlanda, per un po’ di tempo e a determinate condizioni. Facciamo «shopping legislativo», se una cosa è buona altrove magari lo è anche qua». Ovviamente soddisfatta la Moratti che ha già inserito ufficialmente nel programma elettorale per la ricandidatura il progetto che strizza l’occhio alla Lega: «Possiamo far diventare Milano la capitale del risparmio gestito» ammette. La mia era una proposta e ringrazio il ministro per averla tradotta in progetto politico. Avere qui una free tax zone significherà per noi come a Londra avere la capacità di attrarre investimenti internazionali e avere un vantaggio straordinario. Ci aspettiamo grandi risultati». Creazione di ricchezza, occupazione. Non la sorprende che proprio Milano sia stata scelta come laboratorio fiscale: ricorda che nonostante la crisi il capoluogo ha saputo attrarre ad esempio «le due più importanti banche giapponesi e una cinese», e a Milano viene riconosciuta la capacità «non solo di attirare ma di gestire e localizzare il risparmio, con investimenti che anche in futuro saranno favoriti dal Piano di governo del territorio ed Expo». Nella stessa direzione va la garanzia (già scritta anche questa sul programma per il prossimo mandato) di rimodulare al ribasso l’Imu (la nuova imposta comunale sugli immobili) per «facilitare le imprese che si localizzano nella nostra città». Che già attira il 45% degli investimenti internazionali e contribuisce per il 10% alla ricchezza del Paese.
Una tassazione più favorevole serve, ma non basta. Le aziende internazionali, è convinta la Moratti, scelgono di mettere base anche dove la qualità della vita è più alta. Ma affossa quell’ambientalismo di sinistra capace solo di alzare le barricate davanti a nuovi treni e metrò. Tra il partito del no e quello dello sviluppo a tutti i costi (anche in termini di salute) segue la «terza via», l’innovazione sostenibile. Leggi: teleriscaldamento, mezzi ecologici, progetti per ridurre il traffico in città come il bike e car sharing e le nuove linee della metropolitana.

Progetti che rientrano anche nel programma di «Progetto Milano Migliore» promossa dall’ex assessore ai Trasporti Edoardo Croci, che presta il nome e l’impegno alla lista civica ma a correre alle comunale per al fianco della Moratti saranno 48 candidati (età media 46 anni) tutti senza esperienza politica alle spalle ma un’attività a contatto con ambiente e salute, dall’esperto sui rischi dell’amianto (Giovanni Bonomo) allo pneumologo (Sandro Amaducci) alla guardia ecologica (Mario Dalla Bella). La Moratti non si sbilancia su un futuro di nuovo in giunta per l’ex assessore, «per ora pensiamo a vincere». Croci ci spera: «Non mi piace lasciare le cose a metà».

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