Politica

Mentana-Mediaset: dopo il gelo scontro con scambio di accuse

Botta e risposta a mezzo stampa tra Enrico Mentana e Mediaset, dopo la rottura sul mancato speciale di Matrix per la morte di Eluana. L’ex direttore editoriale dell’azienda - allo stato attuale fuori da Mediaset, in attesa solo di sbrigare le formalità per le dimissioni -, ha scritto una lunga lettera a Libero per ristabilire la «verità» sul suo brusco gesto di contestazione, alzando ancora più i toni («Mediaset mi cacci pure, ma non usi cavilli»). Gli ha replicato a stretto giro il direttore generale dell’Informazione di Mediaset, Mauro Crippa, sottolineando come la versione di Mentana, «sostanzialmente vera ma certamente parziale», non cambi la sostanza delle cose, cioè non ripari alla «sconfessione pubblica e radicale» dell’azienda fatta da Mentana, nella rabbia per non essere lui il frontman Mediaset nella notte di Eluana (sconfessione fatta, per giunta, attraverso le agenzie).
Il giornalista, nella lettera, spiega di non aver chiesto l’annullamento del Grande Fratello per far posto in prima serata a Matrix, ma di aver prospettato tre ipotesi per mantenere la copertura sulla rete ammiraglia del gruppo: «Aprire nel programma (il Grande Fratello, ndr) una o due finestre del Tg5; oppure inserire attorno alle 22 dieci minuti di Matrix; o infine chiudere il Grande Fratello non alle 24, com’era previsto, ma un’ora prima, così da trasmettere una puntata di Matrix in grado di essere seguita da un pubblico meno sparuto». Mentana spiega di aver parlato, nei minuti successivi alla notizia della morte di Eluana, prima con Crippa, poi con il direttore di Canale 5 Massimo Donelli. In quei momenti concitati i vertici di Mediaset si stavano consultando per decidere come gestire l’emergenza organizzando gli spazi informativi necessari e modificando nel modo più opportuno i palinsesti. La decisione viene presa, assegnando al direttore del Tg4 il compito di organizzare la diretta in prima e seconda serata, con una staffetta successiva sulle altre due reti, compreso un Matrix speciale dopo il Gf. Ma quando i vertici comunicano la direttiva a Mentana, la reazione non è quella aspettata. «Mi sembrò incredibile e offensivo, e per questo ventilai l’ipotesi di non andare in onda con Matrix nell’ora ormai punitiva della mezzanotte». Segue un’altra telefonata, già carica di tensione, e poi basta.
Poi altri minuti decisivi in cui Mentana, chiuso nel suo studio davanti al Grande Fratello, matura la scelta di andare allo scontro. «Presi carta e penna e scrissi alle agenzie» la nota che lo ha portato alle dimissioni. Toni durissimi, inaccettabili per Mediaset. «Una sconfessione pubblica e radicale» che va ben oltre il pur legittimo dissenso, ha detto ieri Mauro Crippa. «Mentre lui si occupava solo di Canale 5, quella sera io ho tenuto conto dell’insieme delle tre reti - ha spiegato il dirigente Mediaset -.

Resta il fatto che si può dissentire da una scelta editoriale che, peraltro, si è dimostrata lungimirante, ma questo non ha nulla a che vedere con una sconfessione pubblica e radicale, accompagnata da una dissociazione a mezzo stampa e culminata con le dimissioni».

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