Cultura e Spettacoli

Mentana riparte con Matrix Moggi e calciopoli per il debutto

Vespa? «Facciamo strade diverse». Santoro? «A tinte forti»

Laura Rio

da Milano

Bruno Vespa è partito ieri sera: ovviamente puntando sul caso del momento, la Telecom. Così il suo diretto concorrente, Enrico Mentana, che con Matrix comincia stasera, si trova subito di fronte al dilemma che ha caratterizzato la sua stagione televisiva dello scorso anno: scegliere un argomento che interessi il pubblico e che ovviamente non sia un doppione di quello affrontato a Porta a Porta. Dunque, si comincia con Calciopoli: in studio quel Moggi che ha suscitato tanto scalpore nella sua apparizione a Quelli che il calcio... «Noi gli contrapponiamo qualcuno di peso - spiega il giornalista nella conferenza stampa di presentazione -. Ma non condanno assolutamente l’intervista che gli ha fatto Simona Ventura, anzi mi sembra incredibile il fuoco di fila a cui è stata sottoposta. C’è bisogno di capire gli uomini controversi, non si può escluderli dalla Tv. Domani farò l’elenco di chi non ha accettato di venire in studio a Matrix a fare da contraddittorio...».
Con il ritorno di Mentana (martedì, mercoledì e venerdì i giorni in cui andrà in onda, in seconda serata su Canale 5) si completa il panorama dei programmi di approfondimento. Quest’anno l’ex direttore del Tg5 abbandona qualsiasi velleità di sperimentare un nuovo linguaggio nell’informazione come cercò di fare lo scorso anno con l’aiuto di Davide Parenti, e si aggancia al più tradizionale metodo giornalistico. «Momenti con grandi eventi come questi - spiega - richiedono un ancoraggio forte all’attualità». Nelle prossime puntate si parlerà di terrorismo e poteri economici. Matrix aspetta sempre in studio Romano prodi, l’unico leader non ancora ospitato. Del suo diretto avversario, Bruno Vespa e della minaccia di andarsene dalla Rai in caso gli venga tolta una serata, Mentana dice: «Due sono le cose: o hanno sbagliato prima a concedergliene quattro o si sta sbagliando adesso a toglierne una. Comunque noi abbiamo pubblici diversi e facciamo percorsi paralleli. Non si può confrontare un programma partito lo scorso anno con uno in onda da 11 edizioni». Sì, però Mentana ci tiene ad allegare una cartellina in cui mostra il «lieve» divario di ascolti tra Porta a Porta (21,6% medio di share) e Matrix (19,1 in Primavera, solo il 15,6 nell’autunno 2005).
Ma c’è anche tempo per allargare l’orizzonte alla stagione televisiva in corso. L’addio di Mimun? «Sobrio... ma la Rai non si libererà mai della spartizione partitica». Il nuovo programma di Michele Santoro? «A tinte forti. Si vede che ha avuto una gestazione lunghissima: ha voluto mostrare a tutti i costi di essere diverso da Floris». Sposini? «La sospensione dall’Ordine dei giornalisti è eccessiva. La sua presenza da Biscardi era un gioco, una commedia dell’arte. Altri hanno fatto molto peggio». Donelli, nuovo direttore di Canale 5? «A tutti bisogna concedere la prova del budino... bisogna provare. Spero faccia qualcosa di eccezionale visto che lavoro sulla sua rete». Rossella e il Tg5 in sofferenza rispetto al Tg1? «Situazioni congiunturali. E comunque il bacino degli spettatori sarà a pieno regime a ottobre. I traini? Sono relativi...

Comunque Bonolis in preserale aiuterà di certo».

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