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Mercato delle scommesse quinta «azienda» italiana

Antonio Terraneo

Tempo di bilanci un po' ovunque e a questa regola non sfugge il mercato dei giochi e delle scommesse. Un comparto che si avvia a raggiungere quota 27,7 miliardi di euro nel corso del 2005, la somma più alta di sempre e superiore dell'11,33% a quella raccolta lo scorso anno, quando ci si fermò a quota 24,9 miliardi. Una vera e propria azienda, la quinta in Italia in termini di fatturato dopo Eni, Ifi-Fiat, Enel e Telecom Italia, e che vede al centro soprattutto tre grandi protagonisti: Lottomatica, Snai e Sisal, con quote rispettivamente del 38,9%, 14,3% e 13,8%, che rappresentano, insieme, i due terzi dell'intero mercato nazionale.
Un settore che si evolve, di pari passo con l'innovazione tecnologica. Va infatti mutando rapidamente l'approccio e le modalità di gioco degli appassionati a seconda del target di riferimento. L'apertura al gioco online, attraverso Internet ma più in generale per via telematica (tv interattiva o semplice linea telefonica), prevista espressamente dalla recente Finanziaria (sia pure con l'oscuramento dei siti esteri), costituisce una delle novità più significative del momento e permette l'ingresso al mondo dei giochi e delle scommesse delle nuove generazioni: i giocatori giovani andranno sempre meno in ricevitoria mentre saranno i concorsi a spostarsi sempre più nelle case e negli uffici. Avremo a breve, sul web, a cadenza giornaliera, l'estrazione del Lotto (anche se limitata alla sola ruota Nazionale) e il concorso del Superenalotto. Con il telecomando della tv potremo giocare al Bingo o partecipare alle Lotterie nazionali. I registratori di cassa saranno invece il tramite per molti giochi di sorte, mentre per le scommesse, che continuano a conoscere una costante ascesa dall'introduzione del gioco legale nel 1998 (+11,54% la sola variazione tra 2004 e 2005), abbiamo già a disposizione tante possibili modalità di raccolta delle puntate, non esclusa quella attraverso il telefono cellulare.
Un bilancio tra luci ed ombre, quello che ci si appresta a fare al termine di un anno. Il Lotto, da sempre uno dei principali protagonisti del mercato, torna ai valori standard con una raccolta - come ricorda l'agenzia di stampa specializzata Agicos - superiore ai 7,2 miliardi di euro (lo scorso anno il dato fu «inquinato» dalle giocate record sul famoso 53 di Venezia). Semaforo rosso invece per i concorsi a pronostico tradizionali (pur con andamenti differenziati, infatti, Totocalcio, Totogol e Il9 perdono complessivamente, nel 2005, oltre il 29% di incassi rispetto all'anno precedente), mentre quelle di segno positivo sono costituite dal SuperEnalotto (+6,21%), dal Bingo (+3,76%) e, come detto, dalle scommesse: se quelle ippiche evidenziano infatti un calo (-5,44%), quelle sportive e quelle cosiddette «erario» crescono progressivamente (+11,54%), anche grazie all'allargamento dell'offerta. Nel corso del 2005 sono state introdotte infatti le scommesse sulla Borsa e sugli avvenimenti dello spettacolo (dagli Oscar alle Mostre di Cannes e di Venezia, dal Festival di Sanremo a Miss Italia) e quelle «live» su alcuni eventi sportivi. Per non parlare della crescita delle scommesse a totalizzatore, con i concorsi Big Match, Big Race e Big Show, e delle nuove scommesse ippiche, sbarcate in ricevitoria con Vincente e Accoppiata, entrambe legate alla Corsa Tris (in procinto di raddoppiare), cui si affiancherà a giorni il Quartè e presto anche il Quintè.


Meritano una citazione a parte le Lotterie e il Gratta & Vinci, tornati a raccogliere consensi (+102,02%) anche in virtù delle nuove formule dai costi (e premi) differenziati, e gli apparecchi da intrattenimento, con o senza vincita in denaro (+162,50% per i primi, le New Slot, e +20,94% per i secondi), che costituiscono una sorta di «nuova frontiera» del gioco, di cui va rilevato soprattutto il carattere «moralizzatore», grazie all'offensiva, così fortemente voluta da Aams (l'Amministrazione autonoma dei Monopoli di Stato, cui fanno capo tutti i giochi nazionali), portata nei confronti del gioco illegale.

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