La storia può sembrare una di quelle già sentite. Movenze eleganti racchiuse in un fisico muscoloso, sangue balcanico nelle vene, carattere fumantino, adolescenza tribolata, giocate spettacolari, maglia della nazionale indossata già a 19 anni per un esordio soft contro le isole Far Øer. Un profilo facilmente riconducibile a Zlatan Ibrahimovic, che infatti rappresenta la pietra di paragone per eccellenza di Marko Arnautovic, ventenne enfant prodige del calcio austriaco a cui da ormai un paio di stagioni è stata appiccicata l'ingombrante etichetta di nuovo Ibra. Troppi sono gli indizi per non costituire una prova: certi movimenti con la palla incollata al piede, il rapporto potenza/classe, le origini slave (il padre è serbo, la madre austriaca).
Poi basta sostituire Rosengard, periferia di Stoccolma, con Floridsdorf, distretto nord di Vienna, e trasportare tutto nella Eredivisie olandese per ottenere una copia pressoché identica al primo Zlatan, quello che aveva lasciato il Malmö per approdare all'Ajax.
Arnautovic gioca in un club con molto meno appeal degli ajacidi, il Twente, che ha però soffiato proprio ai biancorossi di Amsterdam la qualificazione ai preliminari di Champions. Lo allena Steve McClaren, ex ct-flop della nazionale inglese rigeneratosi in Olanda. Con lui Arnautovic, in prima squadra già dall'anno precedente, diventa subito titolare. Gioca sulla destra come attaccante esterno in un tridente (anche se il suo ruolo preferito è punta centrale) e realizza 14 gol stagionali, considerando campionato, coppa Uefa e coppa nazionale. In quest'ultima il Twente è in finale anche grazie ad una sua gemma, un morbido lob dal lato destro dell'area di rigore, che ha risolto allo scadere dei supplementari la sfida contro il De Graafschap. Al suo secondo anno di Ajax Ibrahimovic non aveva una media reti così alta.
A differenza del suo illustre collega, Arnautovic non sembra essere ancora soggetto a mal di pancia «ambientali». Ergo, chi fosse interessato al suo cartellino deve convincere con un sostanzioso assegno il Twente senza poter contare su eventuali pressioni del diretto interessato. Dall'Olanda è rimbalzata la voce di un'offerta della Juventus rispedita al mittente. Ma dalla Serie A si sono mosse in direzione Enschede, la città nei pressi del confine tedesco dove ha sede il Twente, anche Fiorentina, Genoa e Roma.
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