Il mercato punta sulle mosse di Palladio e Fonsai vola (+18%)

Il mercato punta sulle mosse di Palladio e Fonsai vola (+18%)

Il fronte che si oppone alla «grande Unipol» prosegue l’avanzata su Fonsai. Dai computer dei grandi broker internazionali ieri sono partiti nuovi ordini di acquisto e in Piazza Affari c’è stata un’altra esplosione: il titolo del gruppo assicurativo, più volte in asta di volatilità, ha terminato la seduta in rialzo del 18,3% a 1,6 euro tra scambi per il 7% del capitale. Nelle ultime due settimane Fonsai è salita del 154%. A guidare la sfida a Mediobanca e Unicredit, grandi creditrici dei Ligresti, appare ancora una volta Palladio Finanziaria. La cassaforte di Roberto Meneguzzo e Giorgio Drago sarebbe infatti già salita oltre il 2,25% finora dichiarato, e deterrebbe ormai una quota «rilevante» di Fonsai: nei prossimi giorni dovrebbe aggiornare la posizione alla Commissione di Giuseppe Vegas (la prossima soglia è il 5%).
Questa volta però Palladio sarebbe stata seguita da almeno uno degli altri soggetti italiani che nelle scorse settimane si sono visti respingere da Mediobanca in favore della soluzione Unipol: i fari restano puntati sulla famiglia Benetton, sul fondo Clessidra di Claudio Sposito e sulla Sator di Matteo Arpe, il quale sarebbe però estraneo all’ultimo vortice borsistico. Il piano sarebbe stato studiato da tempo e tutti sono comunque già accreditati sul mercato di quote sotto al 2 per cento.
Sul dossier si è poi affacciata la Alessandro Proto Consulting: la boutique finanziaria milanese, già presente nel libro soci delle Generali e Unicredit, potrebbe unirsi al blocco dei dissenzienti in vista dell’assemblea: il primo assaggio potrebbe essere il 19 marzo, quando Fonsai chiamerà i soci ad approvare l’aumento di capitale da 1,1 miliardi. In prospettiva l’obiettivo potrebbe invece essere intervenire sui concambi, puntare alla conquista dell’intero gruppo oppure strappare alla compagnia delle Coop una contropartita industriale come Milano Assicurazioni o i cespiti immobiliari. Su cui peraltro si erano già fissati gli occhi di alcuni degli scalatori.
Due le contromosse possibili per Unipol: blindare l’assise straordinaria portandosi al 67% dei diritti di voto oppure lanciare un’Opa su Fonsai (se il prezzo fosse fissato a2 euro l’esborso massimo sarebbe 800 milioni).

Lo schema potrebbe prevedere l’impegno di Premafin e Unicredit a non consegnare i rispettivi pacchetti Fonsai, così da ridurre l’esborso per Bologna e renderlo sostenibile attingendo alle riserve (120% il margine di solvency). Resta però lo scoglio dell’offerta a cascata su Milano (le cui minorities valgono circa 200 milioni) anche se Carlo Cimbri potrebbe concentrare le risorse su Fonsai così da disincentivare i soci della controllata.

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