Il mercato orologiero è in ripresa e i cieli cupi del 2005 paiono ormai lontani, però sta cambiando latteggiamento delle Maison nei confronti del nostro Paese. Ne parliamo con Beppe Ambrosini, un grande esperto da 30 anni nel settore e attualmente direttore generale della Corum per lItalia e la Francia, nonchè membro del comitato direttivo dellazienda. «Nel 2006», comincia Beppe, «cè stata una sensibile ripresa delle vendite con, cosa da sottolineare, un approccio diverso del consumatore che è tornato alla concretezza abbandonando le griffe di moda. In poche parole, meno fashion e più sostanza. Il trend di crescita», prosegue il direttore di Corum, «è cominciato in primavera e nel periodo estivo cè stata una forte domanda dei modelli dalta gamma, sia sportivi, sia eleganti. Per quanto riguarda Corum, per esempio, la maggiore domanda si è avuta per il modello sportivo Admirals Cup con cassa in titanio da 48 mm e per il Golden Bridge, un orologio unico per struttura e assai elegante. In autunno, invece, abbiamo assistito a un rallentamento, soprattutto a causa della finanziaria che ha messo in allarme molti consumatori, tuttavia le previsioni per le vendite di Natale sono decisamente buone».
Con un incremento di vendite, in valore pari al 47% rispetto allo scorso anno, la Corum Italia ha realizzato la migliore performance di tutte le filiali europee, fatta eccezione per la Russia: «Segno della bontà della svolta dellazienda», sottolinea Ambrosini, «che ha puntato tutto sulla qualità, anziché sul fattore moda». Nonostante sia la prima tra i mercati europei dellorologeria e da anni si collochi fra i primi 5 al mondo, lItalia sta però correndo grossi rischi:«Mentre in passato», spiega Beppe,«il nostro Paese era considerato prioritario dalle Case per consumo e gusti, oggi con i mercati orientali in forte espansione - come India, Cina, Singapore, Malesia, ecc.- non abbiamo più quel ruolo di faro. I nostri negozianti, coccolati e un po anche viziati per anni, sono stati ormai scavalcati dalla forza dei numeri.
Il mercato risale, ma il «faro Italia» brilla meno
Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.