Merce dalla Cina: chiusi 13 capannoni

Con la denuncia di diciassette cittadini cinesi titolari di venti società che gestivano un ingente traffico di capi di abbigliamento contraffatto, la chiusura di tredici capannoni nell’hinterland della capitale, tra Tivoli e Guidonia Montecelio, sulla via Tiburtina, dove erano staccati 1.172 capi d’abbigliamento per un totale di ottantamila confezioni, si è conclusa all’alba l’operazione per fermare l’invasione di capi d’abbigliamento contraffatti che sta invadendo la capitale.
A disporre le perquisizioni e i sequestri contestando agli indagati il reato di associazione a delinquere è stato il sostituto procuratore della Dda Carlo La Speranza. Per quattro giorni e tre notti gli agenti della polizia municipale dell’VIII gruppo, diretti dal comandante Antonio Di Maggio, hanno sequestrato la merce contraffatta che, secondo quanto emerso dalle indagini, proviene dalla Cina. Passando dalla Spagna, il materiale da commerciare approdava a Napoli per poi essere trasferito e messo sul mercato da quattro negozi della capitale, che si trovano tutti nel quartiere dell’Esquilino.
I cinesi coinvolti nel traffico illecito di prodotti contraffatti, sono per la maggior parte residenti a Napoli, alcuni a Guidonia e Tivoli e Roma. I negozi che vendevano i prodotti sono in via Turati, in via Principe Eugenio, e uno in via Gioberti. A quest’ultimo è stata imposta l’interdizione all’accesso nella parte dei magazzini (due piani) ma lasciato libero l’accesso al piano strada.
Mentre all’interno dei capannoni (circa 850 mq per 6 metri di altezza) gli scatoloni con la merce sono stati sequestrati dagli agenti della municipale in attesa delle verifiche sulla qualità dei tessuti, che potrebbe risultare tossica da parte degli esperti della Procura di Roma, i vigili del fuoco hanno sigillato gli stabili perché privi di qualsiasi disposizione prevista dalle norme antincendio e di agibilità.
All’interno dei capannoni, infatti, alcuni dipendenti, almeno sei, vivevano oltrechè lavorare in condizioni di estremo disagio su brandine e cucinando i loro pasti in una improvvisata cucina.


Durante i controlli gli agenti della polizia municipale hanno sequestrato ulteriori 6-700 colli di merce, segnati con idiogrammi cinesi, contenenti abbigliamento confezionato e non etichettato all’interno di tre Tir giunti da Napoli.

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