Le merci diventano pericolose sulle strade, non sui treni

Le merci diventano pericolose sulle strade, non sui treni

Egregio Direttore, in un periodo come questo creare facili e stolti allarmismi è estremamente facile. La nostra società So.Ge.Tank spa è proprietaria da 30 anni di carri ferroviari per merci pericolose (identici - se non proprio quelli) che hanno sostato di fronte alla passeggera di Trenitalia.
Premesso che le merci pericolose non circolano per il sadico divertimento dei produttori di questi beni, ma servono - nel caso dell'acido solforico - ad esempio per le batterie degli autoveicoli o per la produzione di fertilizzanti, mi sta a cuore che venga riportata rapidamente una smentita e un chiarimento in proposito.
L'allarme lanciato «mi son detta potrebbe esplodere!» è un allarme falso, pericoloso, inutile e dannoso (l'acido solforico NON esplode!) per l'immagine di un trasporto che - défiances di Trenitalia a parte - è assolutamente il miglior mezzo di trasporto per garantire la sicurezza dei cittadini. Provi a immaginare se queste merci viaggiassero (come già accade, purtroppo) quasi esclusivamente su strada... La stessa signora quando supera un camion che trasporta acido solforico lungo l'autostrada del sole o sulla statale tra Trecate e Milano, non credo inizi a gridare in auto al marito «attenzioneeee potrebbe esplodere!». Magari appropriandosi improvvisamente del volante dell'auto per farlo passare dalla risaia più vicina.
Innanzitutto l'acido solforico, per composizione chimica, non è esplosivo. In corrispondenza del numero Onu (che è il numero identificativo del prodotto) c'è il solo riferimento al rischio ambientale di inquinamento e alla corrosione. E queste targhe sono applicate sulla fiancata del carro in bella evidenza. Questo significa che la signora stando sul binario dove doveva stare non ha corso alcun rischio se non ha toccato il contenuto del carro. Questi carri, inoltre, sono permanentemente controllati, hanno 3 livelli di valvole per cui, anche se per errore ne venisse aperta una e non le altre non uscirebbe prodotto. Inoltre, per aprire la valvola principale (assolutamente fuori dalla portata delle persone sul marciapiede della stazione perché si trova al di sotto della pancia del carro) deve essere fisicamente agganciato ai binari e si chiude automaticamente se il carro si sposta anche solo di qualche centimetro.
Il nostro mestiere è fatto con serietà e con estrema cautela e perizia. Questi articoli invece alimentano una cultura malsana dell'ignoranza e della paura che non fanno il servizio della nostra industria chimica che è già in enorme difficoltà. Trenitalia, dal canto suo, è esclusivamente un vettore. Lasciare i carri per merci pericolose su un binario passeggeri è stato chiaramente un errore, ma questo indipendentemente dal prodotto trasportato ma per una questione di custodia dei carri - come prescritto dalla leggi in vigore in tutta Europa - e soprattutto perché ha permesso a una voce poco e mal informata di finire su un giornale nazionale creando un allarmismo ingiustificato.
Il problema del traffico ferroviario di merci in Italia è invece molto più serio e riguarda anche la programmazione del traffico delle merci pericolose in Italia, argomento che necessita di accurato approfondimento e costruttività e non di inutili allarmismi. Nello specifico delle merci pericolose, tanto per darle un dato e farle comprendere le difficoltà del nostro settore, la informo che il tempo di percorrenza di una merce pericolosa su ferrovia è circa 10-15 volte superiore a quello di un qualsiasi altro prodotto. Questo in ragione del fatto che i quantitativi di merci pericolose sono ridotti e Trenitalia non compone treni per il trasporto di poche ferrocisterne perché a livello di costi questi sarebbero insostenibili. Rispetto al camion però i tempi di percorrenza sono addirittura centuplicati a fronte, come detto, di un rapporto inversamente proporzionale per ciò che riguarda i rischi per i cittadini.
Oggi come oggi, l'interesse del paese sarebbe esclusivamente quello di «obbligare per legge» il trasporto per ferrovia. Aumentando infatti i quantitativi, si ridurrebbero i costi ed aumenterebbe la velocità con la quale circolano (e non si fermano in stazione).


La invito pertanto a pubblicare la suddetta smentita per intero dando voce semmai a quello che è un reale problema di questo paese: le merci pericolose per strada. Distinti saluti.
*Amm. Delegato
So.Ge.Tank Spa

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