Meredith, il pm: "Se non li condannate, fuggono" "I media sono con Amanda, altro che crocifissa"

Si avvicina la sentenza del processo e l'accusa torna a chiedere una condanna per Knox e Sollecito: "Li dovete condannare. In caso di assoluzione ci sarebbe subito una fuga all'estero". La difesa di Raffaele: "Dipingerlo come un freddo dagli occhi di ghiaccio è ingiusto"

Meredith, il pm: "Se non li condannate, fuggono" 
"I media sono con Amanda, altro che crocifissa"

Perugia - Si avvicina la sentenza del processo Meredith e il pubblico ministero Giuliano Mignini torna a chiedere a gran voce una condanna per Amanda Knox e Raffaele Sollecito: "Li dovete condannare. Hanno ucciso per niente, ma hanno ucciso. Sappiamo che in caso di assoluzione ci sarebbe subito una fuga all'estero".

Poi il riferimento alla stampa: "Quando ho sentito nei tg la frase crocifissa dai media ho pensato alla Stefanoni...". Il procuratore parla della biologa della polizia scientifica Patrizia Stefanoni la cui perizia è stata al centro di intense polemiche. "Per Amanda è stato in parte così", ha continuato, "ma dopo la sentenza di primo grado a oggi ci vuole un coraggio da leone per sostenerlo. È lei che ha a disposizione una struttura pubblicitaria costata un milione di dollari. Una cosa mai vista. Avete mai visto un imputato che si affida ad una potente agenzia pubblicitaria? Io no e credo non lo vedrò mai più".

Mignini ha poi parlato di un terzetto formato "da due ragazzi di buona famiglia, con le spalle coperte, e da Guede, il ragazzo che deve pagare per tutti". Per quanto riguarda le prove, anch'esse contestatissime, l'altro pm, Manuela Comodi, ricorda che "le impronte di piedi nudi esaltate con il luminol" nel corridoio "sono di Amanda e Raffaele, non c’è verso".

Subito dopo è toccato di nuovo alla difesa di Sollecito, che, secondo i suoi legali, "ha il pudore dei sentimenti". Gli avvocati hanno così risposto alle accuse di freddezza di fronte alle foto del cadavere mostrate in aula rivolte da un pg al giovane. "Raffaele - ha detto il difensore - sembra quasi distaccato, ma ha un tumulto di emozioni dentro. Dipingerlo come un freddo dagli occhi di ghiaccio è ingiusto.

Ha il pudore dei sentimenti, però dietro c’è molto di più. Vi chiediamo solo la verità che emerge dalle carte processuali". Sollecito si è sempre proclamato estraneo all’omicidio Kercher e la sua difesa ne ha chiesto l’assoluzione .

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