Perugia - Amanda Knox, Raffaele Sollecito e Rudy Guede davanti alla casa di via della Pergola. L’abitazione in cui Meredith Kercher è stata uccisa il 1 novembre dello scorso anno. È quanto ricorda di aver visto, la sera dell’omicidio della studentessa inglese, Hekuran Kokomani, il ragazzo albanese che, dopo due mesi di silenzio, ha deciso di portare la sua testimonianza a Mattino cinque. Proprio alla vigilia del processo per i tre imputati, che inizia domani a Perugia. "Io mi ricordo che ho visto tutto quello che è successo. Uno si alza e viene verso il mio sportello e mi dà un pugno - ha raccontato il giovane - Era Raffaele. Ho visto che gli erano caduti gli occhiali. Lei (Amanda) ha cominciato a urlare e ha tirato fuori il coltello dalla borsa". Kokomani conferma poi che si trattava di un coltello da cucina, ("era lucido quel coltello") e che Amanda gli avrebbe detto "vieni qua che ti faccio vedere io". Poi, rivolgendosi a Raffaele Sollecito, la ragazza avrebbe aggiunto: "Copriti la faccia che ti conosce".
Anche Rudy Inoltre, racconta il testimone, "vedevo il ragazzo di colore che mi mostrava la faccia e si passava la mano sul volto dicendo 'vedi? sono negro, non ti ricordi di me?'" e, continua Kokomani, "Io gli ho detto: 'Lascia stare, sei il ragazzo dove lavoravo prima'. Io lo chiamavo 'fratello', poi lui si è offeso perchè non aveva fratelli e dato che si sentiva offeso gli ho detto: ti chiamo 'cugino' dato che ti chiami come mio cugino. La prima cosa che ho sentito - aggiunge ancora il giovane albanese - è stato un rumore e la voce di una ragazza che stava sbattendo qualcosa sul tavolo e io ho chiesto a Rudy: 'Cos’è quel rumore, c’è una persona che ha bisogno di aiuto?' Lui ha detto: 'No, no questa è solo musica'. Ma io non ho mai sentito una musica del genere...".
Riconoscimento E ancora: "Mentre parlavo con lui - riferisce Kokomani - si sono allontanate le macchine e ho sentito qualcuno che correva verso di me con un coltello in mano, tutto questo l’ho visto tramite lo specchietto e poi ho sentito una botta di ferro contro la macchina". Poi, spiega, "sono scappato via, questi sono pazzi, ho detto urlando: 'Torno, non preoccupatevi che ve la faccio pagare'. Dopo un po' di giorni ho visto i fiori e mi sono detto: 'Porca miseria questi hanno ucciso davvero'". Il testimone afferma di aver già visto altre volte Raffaele Sollecito ed Amanda Knox: "Li avevo visti bene - racconta - in un altro bar con lo zio di lei, li ho visti bene, da vicino, da un metro".
Per questo, alla domanda se non avrebbe dubbi nell’affermare che quella coppia di ragazzi è la coppia di fidanzati che gli era stata presentata, Kokomani risponde: "Io non sbaglio. Li ho visti prima una volta poi un’altra volta...".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.