Perugia - Non è bastato togliere dal citofono il nome e il cognome per sfuggire all’arresto. Un gesto ingenuo, ma vai a capire cosa è scattato nella mente di Patrick Lumumba Diya quando ha capito che l’aria per lui si faceva pesante. Alla porta del congolese, 37 anni, da 18 a Perugia, i poliziotti hanno bussato ieri all’alba, dopo essersi fatti aprire il portone da una vicina.
Il cerchio si era chiuso poche ore prima, in questura, quando Amanda Knox, 20 anni, americana di Washington, aveva ceduto. Troppe contraddizioni nel suo racconto avevano convinto gli inquirenti a far salire la pressione. E poi i telefonini: Amanda e il fidanzato Raffaele Sollecito si erano forniti a vicenda l’alibi per la serata. Ma l’esame dei tracciati dei cellulari ha smontato la loro versione. Crollato l’alibi, è crollata anche Amanda, la compagna d’appartamento della povera Meredith. E ha trascinato con sé Lumumba e Sollecito, anche lui finito ieri in manette.
I tre non hanno ammesso il delitto, ma nemmeno negato di essere stati presenti, quella notte, nell’appartamento dove «Mez» è stata sgozzata. Lo sfondo è chiaro, per i dettagli è questione di tempo. Secondo gli inquirenti la studentessa entusiasta e un po’ ingenua, che si fidava degli «amici», si è trovata in un gioco a sfondo sessuale al quale non ha voluto sottostare. Le accuse formulate dicono già molto: omicidio volontario aggravato e concorso in violenza carnale. Ma ora bisogna seguire i tempi e la logica delle indagini. «Il movente sessuale è verosimile - dice il questore Arturo De Felice -, non possiamo dire di più. Tutti e tre gli arrestati hanno avuto un ruolo nei fatti. Evoglio sottolineare che la giovane Meredith era moralmente integerrima. È stata una vittima e basta ». Ci sono stati «intenti di sopraffazione sessuale da parte dei presunti colpevoli » e una «conseguente ribellione », dice il procuratore Nicola Miriano.
Meredith, insomma, avrebbe tentato di resistere a pesanti avances sessuali subite da Patrick. La ragazza si sarebbe rifiutata eccome, spiega il questore, i segni di uno stupro mancherebbero perché, come spiega De Felice, «con un coltello puntato alla gola si può anche subire la violenza senza resistere».
Dopo il rapporto Patrick le avrebbe vibrato tre coltellate alla gola, Amanda e Raffaele lo avrebbero coperto. Prima di fuggire dall’appartamento un rimorso deve essersi insinuato, e hanno steso una coperta sul cadavere, come a cancellare quel che avevano fatto. Ma era troppo tardi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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