MERINI E NUTI La musica sposa la poesia

Esce «Rasoi di seta»: 21 poesie messe in musica dallo chansonnier toscano

MERINI E NUTI La musica sposa la poesia

A sentirli sembra non ci sia alcun confine tra musica e poesia. Un convivio d'amore, un matrimonio artistico segna il legame fra Giovanni Nuti e Alda Merini. Ieri è stato presentato il nuovo album del raffinato chansonnier toscano, Rasoi di seta, che ha musicato alcune poesie della Merini e tutto il pubblico del Filodrammatici era emozionato, quasi commosso. Inutile capire cosa ci sia dietro questa unione. Le apparenze non ingannano, i loro sguardi comunicano, i loro corpi si toccano, la poesia di Alda scivola nella musica di Nuti, la musica entra e si unisce ai versi.
«Il richiamo della poesia - spiega Nuti -, una necessità, un bisogno che sentivo dentro, da quanto ho letto per la prima volta una poesia di Alda. Sono stato folgorato, ho avuto la fortuna di conoscerla e di scoprire che oltre ad essere un'incantevole poetessa è anche una donna straordinaria. Così ho scelto di dedicare la mia esistenza artistica alla traduzione in forma canzone dei suoi meravigliosi versi, rinunciando a pubblicare un disco per tredici anni in attesa che i tempi fossero maturi per accogliere con il giusto entusiasmo un album con le poesie di Alda Merini in musica».
Così nasce Rasoi di seta su etichetta Sony Bmg, con 21 brani tra cui 9 poesie inedite, 4 titoli presenti anche nel cd Milva canta Merini e 8 poesie già pubblicate tra cui I poeti in duetto con la rivelazione di Sanremo Simone Cristicchi, «un gran bravo ragazzo - ironizza la Merini - anche se a Sanremo dovevamo vincere noi». Ironia appunto, perché la Merini, così come Nuti non danno peso all'affaire Sanremo, «è stato un gioco». Altra cosa è Rasoi di seta, «un sodalizio d'amore - precisa la musa dei Navigli - nato da un'amicizia fra uomo e donna e come tale molto preziosa. Troppo difficile musicare poesie che parlano di malinconia, di manicomio, se non ci fosse stata amicizia». Già perché il cantante e la poetessa si incontrano nella casa di lei sui Navigli, chiacchierano al telefono ogni giorno e lei - d'un tratto - gli dice «scrivi, scrivi!» ed ecco il testo della canzone.
«Rasoi di seta sono i suoi versi che vanno nel subconscio, in profondità - continua Nuti - e che ti spaccano ma con la seta». Nel brano Nei giardini dei poeti c'è la fragilità dell'amore, in Amore c'è «il suo unico amore perso e ritrovato» per Dio, e poi c'è naturalmente la canzone di Sanremo Sull'orlo della grandezza, un grande crescendo orchestrale che parla dell'amore allo stato nascente.
«E poi ancora - aggiunge Nuti - quello che io considero un mantra dell'attesa, Prima di venire, dall'omonima poesia di Alda dedicata all'amico Vincenzo Mollica». Ma ci sono anche «canzonette», come La Zanzara, poesia giocosa su un ritmo trascinante un po’ latino e un po’ balcanico e Il mio amore ha 4 gatti, «dove Alda dice che la trascuro perché dedico più tempo ai miei gatti che a lei».

Un album ricco anche di suoni: Nuti, coautore nella maggior parte degli arrangiamenti, ha coordinato circa 80 musicisti, fra cui una numerosa orchestra d'archi, con la collaborazione di Daniele Ferretti, Stefano Cisotto e Roberto Arzuffi.

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