Merisio: «Per il settore un salto di qualità con l’ok alla legge sui mediatori creditizi»

Da oltre vent’anni, Capital Money propone soluzioni di finanziamento per acquisto, costruzione e ristrutturazione di immobili e, da un paio d’anni, formule di credito personale. Una lunga esperienza che l’ha portata a diventare una delle realtà di riferimento nel panorama nazionale delle società di mediazione creditizia e che, anno dopo anno, ne consolida la presenza sul mercato.
«Dopo un 2008 da dimenticare il settore dei mutui dovrebbe chiudere il 2009 con una sostanziale stabilità - dichiara Sergio Merisio, presidente Capital Money -; nel 2008, infatti, il mercato dei mutui in Italia è crollato del 50% rispetto al 2007 mentre nel 2009 la situazione, dopo un ulteriore picco negativo toccato nel primo semestre del 2009, ha ricominciato a salire consentendo di chiudere l’anno sui livelli di fine 2008. Nel nostro caso, a fronte di volumi erogati nel 2008 pari a 210-220 milioni, chiuderemo a 220-230 milioni e stiamo lavorando al budget 2010, assolutamente più ambizioso».
Completamente diverso invece il discorso nell’ambito del credito al consumo dove, a fronte di un 2008 chiuso su livelli sostanzialmente in linea con l’anno precedente, nel 2009 si dovrebbe registrare un dimezzamento netto dei volumi. «Non dimentichiamo che la crisi del credito è partita dai mutui per poi propagarsi sull’economia reale e, quindi, sul lavoro che è la fonte principale del credito al consumo: l’aumento della disoccupazione accumulato nel corso del 2009 ha inevitabilmente impattato sulla disponibilità del credito al consumo e sui prestiti personali», tiene a sottolineare Merisio.
Non è un caso, infatti, che la situazione che si viveva a inizio 2009 nell’ambito dei mutui, oggi si viva nel segmento del credito al consumo. «A inizio 2009, a fronte di 100 richieste di mutui soltanto 20 andavano a buon fine, mentre oggi la percentuale è salita al 40% a dimostrazione del migliorato clima del settore. Al contrario, se a inizio 2009 si erogavano tra i 50 e i 55 prestiti personali e crediti finalizzati (su 100 richieste), oggi la percentuale non va oltre il 20%», è la puntualizzazione di Merisio che poi si spinge a delineare i possibili driver della crescita per il 2010. «Innanzitutto - precisa - aspettiamo l’approvazione della legge sui mediatori creditizi che dovrebbe consentire un salto di qualità al mercato. I mediatori creditizi, che dovranno essere delle società di capitali, dovranno farsi carico di controllare l’effettiva rispondenza di quanto dichiarato dal cliente in fase di istruttoria pratica: la sostenibilità nel tempo delle rate, la solidità patrimoniale ecc».
Secondo Merisio, se la legge venisse approvata in questa forma, consentirebbe di mettere in tranquillità il sistema riducendo anche di molto la percentuale delle insolvenze.

Inoltre, la Banca d’Italia sta facendo pressione su tutti gli operatori affinché venga ridotta anche la filiera della cessione del «quinto»: una riduzione che porterà a una maggiore professionalità di chi eroga i prestiti, una trasparenza superiore a favore dei clienti e minori costi complessivi. Quest’ultimo passaggio è fondamentale per assicurare una maggiore disponibilità di fondi da erogare: le banche, oggi, erogano mutui e prestiti, ma sono ancora fortemente esposte a un alto rischio d’insolvenza.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica