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La Merkel da Chirac non abbandona l’asse Parigi-Berlino

da Parigi

L'asse franco-tedesco non si tocca, ma va rivisto nel funzionamento, più motore che coalizione di potere, mentre vanno definite le frontiere dell'Europa e la Turchia è bene diventi un partner privilegiato dell'Unione ma non un membro a pieno titolo. Angela Merkel, la «ossie» alla conquista della Germania, alla prova della politica internazionale sembra muoversi a suo agio nel percorso parigino che la porta nei diversi palazzi del potere e trova una certa assonanza con il suo collega presidente di partito nonchè ministro dell'interno, Nicolas Sarkozy.
Il messaggio che sembra passare con più decisione è quello della necessità di un rapporto trainante a due all'interno dell'unione costituito da Francia e Germania, che non deve ripetere però gli errori del passato e diventare esclusivo, visto con sospetto e preoccupazione dagli altri. Sarkozy in questo è ancora più esplicito e indica un cerchio di interlocutori primari per l'asse Parigi-Berlino costituito da Londra, Madrid e Roma. Pochi giorni fa l'aspirante cancelliere aveva sostenuto invece che «non c'è consenso in Europa quando i grandi paesi si intendono sopra la testa dei piccoli per prendere decisioni». Differenze che emergono pur in un quadro che sembra affiancare naturalmente i due in un panorama di scelte alternative rispetto a quelle della coppia Chirac-Schröder. A cominciare dalla Turchia che il presidente francese vede integrata dentro l'Unione mentre Sarkozy e Merkel vedono legata ma con vincoli esterni.
Si capisce che il tentativo è di superare le paure ed i timori apparsi evidenti con il rifiuto da parte di Francia e Olanda di adottare il nuovo trattato costituzionale europeo, con l'obiettivo di ridurre i sospetti, di trovare una maggiore coesione e consenso. In questo quadro la Germania, chiunque vinca dice la Merkel, resterà legata al suo rapporto privilegiato con Parigi con il quale c'è sintonia a cominciare dalla scelta di «un'Europa politica» con Francia e Germania «motore delle iniziative europee». Alcuni giornali tedeschi nelle ultime settimane avevano sostenuto che una vittoria della Cdu-Csu in Germania avrebbe come conseguenza un ammorbidimento dei rapporti privilegiati tra i due paesi.

La Merkel ha invece voluto rilevare al termine della visita a Chirac che «la prosecuzione della costruzione europea dipende molto largamente dalle relazioni franco-tedesche».

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