Non cè giorno in cui la vicinanza dei nostri lettori non mi renda ancor più orgoglioso e felice di lavorare al Giornale. Ma ci sono giorni in cui questo orgoglio è ancora più forte, e gli ultimi due fanno parte di questa categoria. Laltra sera, avevamo appena mandato in tipografia le pagine in cui chiedevamo il rispetto dei diritti dei cittadini contro lo sciopero selvaggio degli autoferrotramvieri, quando il telefono della redazione è squillato varie volte. E con grandissimo piacere, allaltro capo del filo ho trovato amici e lettori che mi dicevano le stesse cose che avevamo appena mandato in stampa. Segno di perfetta coincidenza di vedute.
Stessa storia sulla Costa. Nessuno di noi vuole giustificare Schettino, nè la compagnia che ha messo Schettino al comando di una città galleggiante come la Concordia. Nè tantomeno vogliamo giustificare eventuali altre responsabilità ai piani più alti della compagnia. La magistratura faccia il suo lavoro e chi ha sbagliato paghi duramente.
Però. Però, mi ha fatto piacere ricevere lettere e telefonate di decine e decine di marittimi e di persone che amano il turismo e la nostra città che raccontano anche unaltra storia. Una storia gloriosa di navigazione che non può essere cancellata, tutto dun tratto, da una manovra sbagliata e sconsiderata. Una storia di nobiltà ed eroismi. Una storia che, da queste pagine, vogliamo difendere e tenere alta, come sta facendo in questi giorni anche il nostro Ferruccio Repetti.
Soprattutto, mi sta a cuore difendere anche il valore di Costa Crociere per la Liguria in generale e per la città di Genova in particolare. Pensate che i passeggeri della Costa hanno rivitalizzato turisticamente Savona, diventando il vero valore aggiunto della città, grazie al Palacrociere che ha rivoluzionato gli approdi sulle banchine liguri.
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