Merlo presidente, ma fuori tempo massimo

Merlo presidente, ma fuori tempo massimo

(...) Contrari, invece, e solidali nel tentare fino all’ultimo di respingere il blitz della maggioranza, i 13 esponenti del centrodestra che sono usciti dall’aula al momento del voto. Tanto più, come sottolineano fra gli altri l’azzurro Luigi Grillo e Giorgio Bornacin di An (che sostituiva il collega di partito Alessio Butti), «a due ore di distanza dalla firma del decreto di scioglimento delle Camere». Un decreto che rende deligittimata l’assunzione di qualsiasi provvedimento che non sia, come prescrive la Costituzione, di ordinaria amministrazione. In particolare, il senatore Grillo giudica censurabile il metodo utilizzato da governo e maggioranza per arrivare alla nomina. «Per questo motivo - spiega il senatore azzurro - il centrodestra ha abbandonato i lavori in commissione. I ritardi ingiustificati con cui si è giunti alla proposta di nomina, dovuti soprattutto alle divisioni tra i ministri competenti e alle polemiche sul territorio, hanno costretto la commissione a discutere un argomento così delicato a Camere sciolte e con un governo sfiduciato. Una città come Genova e il suo porto, che hanno un’importanza fondamentale nel tessuto economico italiano, avrebbero meritato - insiste Grillo - ben altra attenzione tempestività». Tanti i motivi che avrebbero consigliato di soprassedere: dal momento della scelta del ministro Alessandro Bianchi a favore di Merlo sono già trascorsi 35 giorni, la ratifica del Consiglio dei ministri è arrivata un giorno dopo la sfiducia al governo Prodi, e la Commissione del Senato ha votato il via libera dopo lo scioglimento del parlamento. Insomma - conclude Grillo - «si doveva e si poteva fare tutto in modo più pulito». Nessun fatto personale, comunque, ha tenuto a rimarcare Grillo, nei confronti della persona che si è dimostrata attenta ai problemi della portualità.
Analoghe considerazioni ha svolto Bornacin, responsabile nazionale di An per i porti, secondo cui «la nostra critica va ben al di là di Merlo, in quanto abbiamo contestato innanzi tutto l’irritualità della seduta a Camere sciolte. È vero che anche ai tempi del governo Berlusconi si sono verificate circostanze simili, ma - sottolinea ancora il senatore di An - la differenza fra ora e allora è netta: a suo tempo si era trattato di provvedimenti urgenti presi da un governo al termine del regolare ciclo legislativo, oggi di misure adottate da un esecutivo sfiduciato dal parlamento che potevano e dovevano essere opportunamente rinviate». Di tenore opposto, ovviamente, le dichiarazioni di Graziano Mazzarello, Pd, relatore in commissione: «La nomina di Merlo - esulta - è un fatto molto positivo, di cui siamo molto soddisfatti, per la competenza e le qualità del candidato. Spiace verificare - conclude il senatore genovese del Partito democratico - come ancora una volta l’opposizione non abbia perso occasione per fare ostruzionismo, abbandonando l’aula dopo le dichiarazioni di voto».
In ogni caso, la trafila burocratica per l’insediamento formale del nuovo timoniere dell’Autorità portuale prevede ormai solo alcuni piccoli passaggi formali. Il ministro dei Trasporti Bianchi ha già provveduto a firmare il decreto di nomina.

La «presa in carico» di Palazzo San Giorgio (e soprattutto dei suoi vecchi e nuovi problemi) dovrebbe avvenire oggi o al più tardi domani. Merlo, intanto, ieri sera ha dato le dimissioni dalla giunta regionale ligure, dove ricopriva l’incarico di assessore alle Infrastrutture.

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