Merlo, presidente a ogni morte di governo

(...) che aveva fatto tutto da solo. Marta Vincenzi in guerra col mondo (ma questa non è una coincidenza) per aver visto relegare in fondo alla lista il suo pupillo Paolo Costa. Il centrodestra contro il centrosinistra per la lottizzazione delle banchine andata in scena con procedure poco ortodosse. Ma tutto questo rischiava di saltare nel giro di pochi giorni, visto che il 24 gennaio si consumava la crisi del governo Prodi sul caso-Mastella. Addio governo, addio ministro Bianchi. Addio Merlo? No, il presidente prescelto era stato addirittura «ratificato» il 6 febbraio 2011, non solo a governo abbondantemente scaduto e caduto, ma persino a Camere ormai sciolte. La decisione delle commissioni trasporti era infatti arrivata a due ore dalla firma del decreto del presidente della Repubblica che mandava a casa tutti i parlamentari. E ora? Ci risiamo. Venerdì sera Altero Matteoli ha fatto la stessa telefonata che fece quattro anni fa il suo predecessore. Chiamando Claudio Burlando, ha rivelato la sua intenzione di confermare alla guida delle banchine genovesi proprio Luigi Merlo, evidentemente il nome più accettabile tra quelli della terna proposta. Ma anche per Altero Matteoli, la scelta di Merlo si è rivelata l’ultima da ministro.

E chissà che persino le commissioni parlamentari non siano a breve costrette a ratificare la decisione con la spada di Damocle dello scioglimento imminente. Probabile che d’ora in avanti i prossimi premier cerchino di prorogare la durata del mandato di Merlo, presidente a ogni morte di governo. Il camerlengo invece pare sia felicemente in ferie.

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