Un mese di Far West: da Savarino ai colpi in Darsena

Un mese di Far West: da Savarino ai colpi in Darsena

Milano non ha ancora rimarginato la ferita per la morte di Nicolò Savarino, il vigile brutalmente investito da un suv guidato da un romeno e morto lo scorso 12 gennaio, che deve ancora fare i conti con un’altra storia che brucia. Con un’altra morte che forse poteva essere risparmiata. E sono parecchi quelli che gridano al Far west, che denunciano una città in cui le reazioni sono esasperate. In cui le pistole spuntano così, con eccessiva disinvoltura. Forse per paura. «Paura? - replicano i residenti di Crescenzago, dove è avvenuta la sparatoria di ieri - Siamo noi ad avere paura. Sembra che non si possa più camminare in strada tranquilli. Ma dove siamo finiti, nel Bronx?». Sempre più spesso, insomma, Milano è teatro di inseguimenti armati.
Solo un paio di settimane fa, lo scorso 31 gennaio, il centro della città ha fatto da scenario a un inseguimento tra rapinatori e vigili urbani lasciando atterriti i passanti. Alla fine i banditi sono riusciti a fuggire ma hanno speronato l’auto civetta e investito i due vigili: uno dei due agenti è stato ricoverato in ospedale. Tutto era nato dal furto in un negozio di antiquariato in via San Maurilio: la vettura dei due ladri, con targa francese, è stata bloccata, con la refurtiva a bordo, in corso di Porta Romana. Ma, anziché fermarsi, ha accelerato. Da qui l’inseguimento, terminato in via Gorizia con speronamento e ferimento di un vigile del nucleo operativo della zona Duomo. Un uomo di 42 anni. La stessa età di Nicolò Savarino, ucciso in modo barbaro e addirittura trascinato per mezzo chilometro con la sua bicicletta da un suv pirata sotto gli occhi del collega, senza che quest’ultimo potesse più fare nulla per salvare l’amico.
Non è finita. Tra gli ultimi episodi in cui i vigili si sono trovati in situazioni «estreme», c’è anche quello dello scorso primo febbraio. Il titolare del bar di corso Vittorio Emanuele, Le tre gazzelle, è stato rapinato in viale Pasubio da un 22enne italiano e incensurato armato di una pistola, che si è scoperto solo in seguito essere un’arma giocattolo.
Il ladro, durante la fuga, ha sparato alcuni colpi a salve ed è stato poi intercettato da una pattuglia della polizia locale in via Marsala e bloccato.

Fortunatamente in quel caso la pistola non era vera, ma la dose di violenza resta comunque alta. Sfoderare in pieno giorno una pistola in mezzo alla strada potrebbe provocare conseguenze ben più gravi di quelle che in quel caso si sono verificati».

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