Fare di più con meno: è il motto con cui lUe sintetizza la propria strategia sullefficienza energetica, con lobiettivo dichiarato di vederla aumentare del 20%. A questo si affianca poi lambizioso intento di ridurre di un quinto le emissioni di CO2 e di accrescere contestualmente di una percentuale analoga, entro il 2020, la produzione di energia dalle fonti rinnovabili. Una strategia che da qui ai prossimi 6 anni si sostanzia innanzitutto nel sensibilizzare a un diverso approccio ai consumi energetici, nellincoraggiare i produttori a sviluppare tecnologie e prodotti più efficienti e i consumatori a un uso il più possibile razionale dellenergia. In concreto, con lemanazione di direttive e regolamenti in materia, lUe sta promuovendo la costruzione di immobili con migliori prestazioni energetiche, ladozione di caldaie ad alto rendimento, frigoriferi e alimentatori per lilluminazione più efficienti, insieme alla progettazione ecocompatibile dei prodotti che usano energia e alla fornitura di servizi con rese più elevate.
I consumi sono ascritti per il 17% allindustria, per il 16% alle abitazioni e per il 9% al terziario; i trasporti assorbono il 19%, il 6% è destinato ad altri impieghi, mentre ben il 33%, secondo i dati della Direzione generale energia e trasporti, è quanto corrisponde alle perdite in fase di trasformazione.
Risparmiare il 20% significa ridurre il fabbisogno energetico dellUe di circa 400 Mtep e di 780 Mt le emissioni di CO2, il doppio di quanto fissato dal protocollo di Kyoto. Gli investimenti supplementari in tecnologie più efficienti sono compensati da risparmi di combustibili superiori a 100 miliardi lanno.
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