«Il metano russo può diventare un monopolio»

Il commissario Ue, Piebalgs: «Sì all’apertura dei mercati se Mosca cede i suoi giacimenti»

da Milano

È una partita non priva di rischi per l'Europa quella che il gigante russo Gazprom sta giocando per conquistare l'accesso diretto ai paesi consumatori. Il monito arriva da Bruxelles, e viene dal commissario Ue per l'Energia Andris Piebalgs che in un'intervista con l'AdnKronos denuncia il pericolo che Gazprom, in trattative con diversi operatori europei fra cui Eni, «possa agire da monopolista anche nei nostri Paesi». Una mina, questa, che va disinnescata pretendendo «reciprocità» dalla Russia e puntando sulla diversificazione delle fonti, come nucleare e «carbone pulito», e dei fornitori sviluppando terminal di rigassificazione.
Alla vigilia di una settimana cruciale per l'energia che vede domani il Parlamento europeo riunito per discutere di concorrenza e martedì la decisione della Commissione su una serie di procedure di infrazione sull'apertura dei mercati, Piebalgs rilancia sulla necessità di una «strategia comune» di politica energetica per l'Europa, «basata su una forte concorrenza». «E invece, in alcuni paesi ci sono forti ritardi, c'è una pericolosa ondata di neoprotezionismo che punta a spezzettare il mercato unico».
Altre misure sono necessarie per la sicurezza delle forniture. A cominciare dalla strategia nei confronti della Russia, numero uno al mondo per produzione di gas e seconda solo all'Arabia Saudita per il petrolio. Soprattutto, insiste Piebalgs, i paesi membri dell'Unione «devono aprire il loro mercato finale ai russi a condizione che il governo di Mosca consenta l'esplorazione e lo sfruttamento di petrolio e gas: «Non si possono vietare gli accordi dei singoli paesi ma occorre fare grande attenzione alla reciprocità». Quando l'Eni o altre società discutono con Gazprom «devono insistere su questo tasto» sostiene il commissario.

A chi teme un'Opec del gas per effetto dell'intesa fra Russia e Algeria, Piebalgs risponde che «l'Europa deve diversificare»: realizzando terminal per il gas naturale liquefatto che consentono di avere più fornitori ma anche con il carbone che «consente una flessibilità degli approvvigionamenti da diversi mercati e più stabilità nei prezzi».

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