Il ciclone mediterraneo Poppea sta colpendo l'Italia già dalla serata di ieri ma saranno le prossime ore quelle più a rischio: i primi danni, comunque, ci sono già stati con numerosi allagamenti in provincia di Oristano, in Sardegna. Piogge, temporali e locali nubifragi interesseranno alcune zone del Paese per gran parte della giornata di martedì 22 novembre.
Allerta rossa: ecco dove
Il bollettino della Protezione Civile parla chiaro: sono due le Regioni a rischio, Sardegna e Abruzzo dove è stata diramata un'allerta rossa per elevate criticità legate a rischio idraulico e idrogeologico. Non andrà molto meglio su Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lazio, Molise, Basilicata, Campania e Calabria con il color arancione per gli stessi rischi di prima ma anche per fenomeni temporaleschi intensi. L'allerta è gialla, invece, per Emilia Romagna, Umbria, Puglia e Sicilia. Il bollettino mostra nel dettaglio le zone potenzialmente più colpite dai fenomeni e dove l'attenzione da prestare deve essere massima.
"Super maltempo"
Dai meteorologi, Poppea è considerato uno dei cicloni mediterranei più intensi degli ultimi anni: sarà tantissima anche la neve che cadrà sulle Alpi, specie sui settori orientali, ma la preoccupazione è anche ai venti intensi e mareggiate che hanno già colpito il litorale romano con onde alte fino a 6-7 metri. "Configurazioni simili capitano molto raramente, abbiamo la discesa della corrente a getto polare fino all’Algeria, in pratica i venti a 9000 metri sono molto intensi dalle Isole Britanniche fino al Nordafrica", ha spiegato il meteorologo Lorenzo Tedici a IlMeteo.it.
Dove colpirà il "ciclone bomba"
È molto didattica anche l'immagine del satellite aggiornata ogni 15 minuti che mostra la maestosa circolazione ciclonica. I fenomeni più forti colpiranno Lazio, Campania e Calabria dove "si attendono massimi di 150 mm, in pratica 3 bidoni da 50 litri per ogni metro quadrato - aggiunge Tedici - Poppea porterà piogge molto forti anche al Nordest e, in particolare, troveremo tantissima neve, all’improvviso, sulle Alpi Orientali, fino a quote basse". Gli accumuli finali potrebbero toccare i 50-70 cm sui rilievi di Friuli, Veneto e Trentino. Invece, il termine "ciclone bomba" è dovuto al crollo della pressione atmosferica nell'arco di poche ore che provoca venti di tempesta sulle zone costiere occidentali e sull'alto Adriatico dove si attende un'alta marea eccezionale fino a 150-160 cm sulla laguna di Venezia.
Massima attenzione, quindi, soprattutto per gli spostamenti stradali e autostradali.
Il maltempo colpirà duro per altre 24 ore prima di una tregua da mercoledì con residui fenomeni all'estremo Sud. Da venerdì, invece, nuovo potenziale maltempo in arrivo da ovest ma sarà necessario aspettare i prossimi aggiornamenti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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