Bolla africana sull’Italia: cosa succederà a Natale e Santo Stefano

Si prospettano un 25 e 26 dicembre da record per le temperature massime al Centro-Sud: ecco cosa provocherà l'anticiclone africano e quando è previsto un cambiamento meteo

Bolla africana sull’Italia: cosa succederà a Natale e Santo Stefano

L'Italia sta per finire sotto un'enorme cupola dell'anticiclone africano che promette di far cadere diversi record di temperatura nel fine settimana di Natale e per Santo Stefano: la "bolla" dal Nord Africa, come l'hanno ribattezzata gli esperti, coinvolgerà anche altri Paesi europei ma gli effetti maggiori si avranno sul bacino del Mediterraneo

Cos'è il "blocco a Omega"

Le mappe meteo mostrano chiaramente quanto accadrà nelle prossime ore: il maltempo si troverà ai lati di questa possente ed estesa area di alta pressione con le perturbazioni in pieno atlantico e sull'est Europa: in mezzo ci sarà un blocco, chiamato a "Omega" per la sua forma sulle carte dei modelli che farà lievitare le temperature grazie all'afflusso di aria molto mite dal Nord Africa. Fossimo stati in estate, questa configurazione è tipica dei 40°C sulla Spagna e al Centro-Sud Italia.

Temperature superiori alle medie

Il "mostro anticiclonico", oltre a impedire il normale arrivo delle perturbazioni da ovest verso est, provocherà un aumento termico anche di 10°C sopra le medie soprattutto al Centro-Sud e sulle Isole Maggiori dove si prevedono massime tipiche della piena primavera. "Il termometro salirà fino a 23/25°C in Sicilia e Sardegna, ma sarà altrettanto straordinaria l’anomalia termica, cioè lo scarto rispetto alla media, prevista in Austria e Baviera: +12°C rispetto al clima tra Natale e Santo Stefano", afferma Antonio Sanò, direttore de Ilmeteo.it. Se in Itala le temperature diurne saranno abbondantemente over 20°C, non andrà meglio in Europa con valori ben superiori alle medie: il gelo resiste soltanto sulla Lapponia con massime e minime intorno a -5°C e -10°C.

"Possibili record"

Il meteorologo Andrea Garbinato de Ilmeteo.it ha fatto il paragone con quanto accaduto il 25 dicembre 2009 quando si raggiungero valori record a Pescafa (24°C di massima), Catania, (22°C), Bari (21°C) e Roma (20°C). "Alcuni di questi record quest'annno potrebbero essere battuti, in particolare in Sardegna, Sicilia e al Centro-Sud", ha affermato. Non vivranno tutto questo sconquasso, invece, le regioni settentrionali dove a causa di nubi basse e nebbie, i valori termici non supereranno gli 8/12°C anche in pieno giorno e di notte continuerà a far freddo con valori vicino allo zero.

Quando cambierà il meteo

Giornata praticamente fotocopia anche per il 26 dicembre, giorno di Santo Stefano, con massime sempre ben oltre le medie del periodo e il Nord sotto nubi grigie e valori più consoni per il periodo. Non sarà difficile, nei notiziari tv, vedere tanta gente che prenderà d'assalto le spiagge nei giorni natalizi. La situazione non dovrebbe sbloccarsi, quindi, neanche all'inizio della prossima settimana rimanendo invariata "fino alla conclusione del 2022: Inverno Ko quindi, anche se a dire il vero tutto ciò sta diventando sempre più la normalità, con lunghe fasi calde e con poche precipitazioni (se non concentrate in pochissimo tempo e in luoghi ristretti: alluvioni lampo), segno evidente dei cambiamenti climatici in atto", sottolinea il direttore Sanò.

La situazione meteorologica potrebbe sbloccarsi proprio a cavallo di San Silvestro e il 1° gennaio 2023 quando l'arrivo di una perturbazione potrebbe mettere fine al

caldo record, alla stasi atmosferica riportando un po' di pioggia e neve sulle nostre montagne. È ancora presto per stilare una previsione ma sembra questo l'andamento per la fine dell'anno.

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