I punti chiave
Dopo settimane di alta pressione, come più volte annunciato dagli esperti ecco il cambiamento delle condizioni meteorologiche sul nostro Paese: le immagini del satellite mostrano già l'Italia avvolta dalle nubi ma il vero peggioramento causato dal ciclone chiamato Medusa si farà strada soprattutto nella seconda parte della settimana
Cosa dobbiamo aspettarci
"Un profondo vortice ciclonico in arrivo dalla Spagna provocherà una potente tempesta autunnale in grado di innescare una fase di maltempo caratterizzata da vento e temporali (anche neve sulle montagne)", ha dichiarato il direttore de Ilmeteo.it, Antonio Sanò. Finalmente, poi, le temperature scenderanno anche di 10-15°C rispetto ai valori delle ultimi ore tornando in linea o addirittura al di sotto rispetto alle medie di ottobre.
Le zone più colpite
Gli esperti spiegano che la settimana inizierà con cieli nuvolosi o molto nuvolosi da nord a sud: le piogge e gli acquazzoni, però, bagneranno principalmente il Centro-Sud del versante tirrenico con Lazio, Campania e Calabria in pole position. Durante le ore pomeridiane si potranno anche formare temporali sparsi. Al Nord avremo velature ma i fenomeni si concentreranno, nella prima parte della settimana, soprattutto mercoledì con piogge anche forti tra Liguria e Toscana, più spodariche e leggere altrove. Le zone più colpite, poi, risulteranno Campania, Puglia, Basilicata e Calabria settentrionale dove i temporali saranno anche di forte intensità.
Il rischio alluvioni
La fase importante del ciclone Medusa la vivremo, come detto, a partire da giovedì quando il vortice si approfondirà ulteriormente sul Mediterraneo con tanta pioggia al Nord. Il pericolo di alluvioni non è campato in aria perché il vortice potrà attingere energia "dalle acque superficiali dei nostri mari ancora fin troppo calde per il periodo", spiega l'esperto. In questo senso bisognerà stare attenti soprattutto venerdì e sabato. "Il pericolo più grosso, con questo genere di configurazioni, è quello della stazionarietà dei temporali che, nella fattispecie, potrebbero insistere per diverse ore sulle medesime zone".
Le Regioni dove si prevedono i fenomeni più intensi saranno Veneto e Friuli-Venezia Giulia al Nord e Toscana, Lazio, Campania per quanto riguarda il Centro "dove non è esclusa la possibilità di locali alluvioni lampo vista la quantità d'acqua che potrebbe ricadere al suolo dalle immense celle temporalesche". Complice il calo termico, ecco che la neve tornerà sulle Alpi a iniziare dai duemila metri di quota.
In sostanza, quindi, vivremo una settimana meteorologica instabile e perturbata, non ovunque e non tutto il tempo ma l'alta pressione è destinata a ritirarsi e non ripresentarsi più così velocemente.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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