«Metodo conservatore scenderemo in piazza»

Antonio Signorini

da Roma

Maurizio Sacconi - senatore di Forza Italia ed ex sottosegretario al Lavoro - lei con il ministro Maroni realizzò il dialogo con tutte le parti sociali. Il governo dell’Unione ha invece inaugurato il confronto sulla Finanziaria 2007 insediando una cabina di regia con quattro sindacati più Confindustria. Cosa cambia?
«È un passo indietro rispetto alla prassi del tavolo unico. La cabina di regia ha un problema di carenza di rappresentatività, visto che non ne fa parte il mondo associativo che rappresenta l’artigianato, il commercio, l’agricoltura, le professioni e le piccole imprese oltre al sindacalismo autonomo. L’altro limite di questo metodo è che vedo un asse privilegiato Confindustria-Cgil. In altre parole grande impresa-pubblico impiego. Tutti fattori che, messi insieme, costituiscono un vincolo pesante alla crescita del Paese, che dovrebbe invece essere l’obiettivo del governo. Questa cabina di regia sembra la ridotta del vecchio mondo che resiste al cambiamento».
Che tipo di finanziaria potrebbe uscire da un confronto di questo tipo?
«Ci dobbiamo aspettare più spesa previdenziale, perché nessun incentivo-disincentivo, può sostituire l’innalzamento obbligatorio dell’età di pensione. Più spesa sanitaria, perché per il 60 per cento è fatta di stipendi. Più spesa per il pubblico impiego e, di certo, nessuna razionalizzazione con comuni e regioni, visto che sono governati largamente dalle sinistre. Mi aspetto il veto di Cgil e una parte di Confindustria a cambiare il modello contrattuale per alzare la produttività, usando la riduzione del cuneo come incentivo. La sintesi è più tasse, più vincoli all’impresa, meno crescita. Il tutto in linea con le prime mosse del governo. Basti pensare al grande fratello fiscale recentemente prodotto con la manovra, alle nuove norme che complicano l’avvio di una nuova partita Iva o al ritiro del testo unico in materia ambientale».
Il segretario generale della Cgil ha detto che il governo potrebbe cadere per la finanziaria, però ha difeso la Cabina di regia...
«Il governo può e deve cadere su questa finanziaria, anche perché quella cabina di regia non gli darà una base di consenso nel Paese. Ci sono i confindustriali, ma non gli industriali. Ci sono le burocrazie sindacali, ma non i lavoratori e non c’è il grande lavoro indipendente.

Per questo noi della Casa delle libertà dovremo organizzare una grande mobilitazione nelle piazze, così come nei luoghi della produzione e del lavoro. Con l’obiettivo di far cadere il governo come una mela matura in Parlamento».

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