"Metri cubi di soldi" per i ricattatori a luci rosse della signora Bmw

Il playboy svizzero e il complice intercettati: "Portaci 49 milioni o mostriamo i tuoi filmini". Il malloppo: "Sette milioni di euro, li ho tenuti in mano: pesano tanto"

"Metri cubi di soldi" per i  ricattatori 
a luci rosse della signora Bmw

Si allarga pericolosamente l’affaire del gigolò svizzero Helg Sgarbi che col compare-regista abruzzese Ernano Barretta a suon di videoricatti spillava decine di milioni di euro a facoltose ereditiere tedesche o imprenditrici miliardarie come Ursula Hanna Susanne Klatten, padrona della Bmw, quinta donna più ricca al mondo. Dalle carte dell'inchiesta pescarese escono nuovi, incredibili, retroscena sulle bellissime storie d'amore finite tutte allo stesso modo: con la minaccia di rendere noti i filmini compromettenti girati di nascosto da Barretta qualora le signore (tutte sposate) non avessero provveduto a saldare la cifra richiesta dal loro amante, Helg Sgarbi.
Il dossier della polizia tedesca
Lo scottante rapporto dell'Anticrimine di Monaco di Baviera, trasmesso alla Squadra Mobile di Pescara, riassume così lo stato dell'arte: «Dal 17-8-2007 al 9-10-2007 tra Klatten Susanne e Sgarbi Helg esisteva una relazione sentimentale. Il 21-8-2007, nella stanza 629 dell’Hotel Holiday Inn di Monaco, Sgarbi e Barretta realizzavano registrazioni video con immagini tra la parte lesa (la Klatten, ndr) e lo Sgarbi in situazioni intime. Barretta era nella stanza comunicante 630. L’11-9-2007 dopo le minacce e ripetuti solleciti, la Klatten consegnava nel garage sotterraneo dell'Holiday Inn l'importo di 7 milioni di euro in biglietti da 200 euro. Il 9-10-2007 la Klatten comunicava la fine della relazione». Con un tempismo perfetto di lì a poco «Sgarbi inviava prima due foto raffiguranti rapporti intimi con la Klatten, poi le diceva che aveva anche dei filmati e che li avrebbe resi pubblici se non avesse ricevuto in contropartita 49 milioni di euro». Infine, «la Klatten riceveva un dvd con le registrazioni delle immagini intime con minaccia di diffonderle alle fondazioni umanitarie di cui la donna era sostenitrice».
«Era un metro cubo di soldi!»
Una microspia piazzata nell'auto di Barretta fa sobbalzare i poliziotti che ascoltano e ricollegano le frasi del «regista» al numero dei milioni sborsati in contanti dalla Klatten: «Sei, sette… Li ho proprio tenuti in mano! Un peso… È tanto, un metro cubo di roba!». Per la Mobile pescarese diretta da Nicola Zupo, Barretta fa riferimento ai soldi estorti alla signora Klatten.
«È potente, ho bruciato tutto»
Dopo esser stato fermato (e rilasciato) dalla polizia in Austria insieme a Sgarbi (che invece resta in cella) Barretta corre al suo paese abruzzese, Pescosansonesco, per occultare le prove. A un amico confida: «Ma sai chi è lei? La più ricca della Germania! Ha un potere enorme. Ha guardie del corpo, se ti avvicini… indirizzi, telefono, foto e bruciato tutto! Ho fatto lo sbaglio più grande della mia vita».
«Adesso la ricattiamo noi»
Con Sgarbi in carcere, Barretta sente di avere la polizia addosso. Così è la moglie di Sgarbi a studiare una strategia con l’avvocato svizzero del marito, che le dice: «Occorre regalare una parte dei soldi, anche retroattivo, l’avvocato della Klatten mi ha detto: “Siamo aperti a tutto” con lui si può parlare, perché questa donna non vuole un centesimo indietro». L'importante è evitare cattiva pubblicità. «Per il procuratore (tedesco, ndr) e per trovare una soluzione, dice che è necessario restituire tutto il possibile». La Sgarbi: «Ma dipende anche dalla Klatten, se la signora stacca il discorso, se la storia viene messa in altra luce». La donna rilancia su come, eventualmente, far giustificare l’uscita dei soldi: «Diciamo che c'è stato un prestito, lei dice che questi soldi non sarebbero comunque mai tornati perché li ha investiti in progetti benefici». E ancora: «Diamo subito pressione, se deve uscire uno scandalo, uscirà. Lo dica all’avvocato della Klatten».
«Guadagna un milione al giorno»
La moglie di Sgarbi sembra provarle tutte. Al telefono esplode con l’avvocato svizzero: «Ho trovato assai materiale che caricherebbe la signora pubblicamente. Se lei non collabora ho tanto da fare vedere al pubblico che te la farebbe sembrare proprio malissimo». L'avvocato: «Tanto tutti sanno, familiari, tutta la squadra Bmw, che ha avuto una storia con qualcuno. Lei guadagna un milione al giorno, non si fa più minacciare».
La confessione di Susanne
Miss Bmw ha rivelato: «Helg mi aveva chiesto dei soldi dicendo che aveva dei problemi seri con la mafia americana e io gli ho creduto. Gli ho portato i soldi, in contanti, ci siamo incontrati nel garage dell’albergo. Lui li ha presi e sistemati sulla sua automobile. Poi le cose sono precipitate, lui ha cominciato a ricattarmi chiedendomi 49 milioni di euro, non ho ceduto e l'ho denunciato alla polizia (...).

L'ho conosciuto al bar di un albergo, aveva un atteggiamento signorile, ma era molto triste, ed è scattato un sentimento di solidarietà. Da qui è nata la nostra amicizia ed i nostri rapporti. Poi ho scoperto che quell’uomo non era quello che credevo».

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