Milano Richiamo verbale, richiamo scritto, eventuale comunicazione all'Ufficio regionale e conseguente sospensione di alcuni giorni con tanto di multa da detrarre dallo stipendio. Questa è l'escalation dei provvedimenti incontro al quale potrebbe andare l'insegnante rea di aver invitato gli alunni di una quarta elementare dell'istituto «Pasquale Sottocorno» di Milano a scrivere cosa ne pensassero del ministro Gelmini. Il futuro della maestra ideatrice della traccia «in difesa della scuola pubblica», è quindi nelle mani del dirigente scolastico Raffaele Ranieri.
La vicenda può essere trascurata?
«Prometto di andare a fondo. Le misure in teoria adottabili, peraltro, sono tutte previste dall'ultimo Contratto nazionale del 2007. Spiace però che il papà in questione non sia venuto a lamentarsi direttamente con me invece di chiamare in causa la stampa».
Ma delle iniziative sotto accusa cosa ne pensa?
«Di sicuro un insegnante non si dovrebbe occupare di attività del genere in classe. Il suo mestiere è ben altra cosa. Valuterò, una volta appurato che realmente è accaduto, se prendere provvedimenti. Io non transigo su queste cose: avevo persino diffuso una circolare dove diffidavo da esporre striscioni contro il ministro allinterno dell'istituto. Figurarsi dare un tema sulla Gelmini ad alunni di 9 anni: è qualcosa di molto, molto più grave».
Nella vostra scuola era già successo prima?
«Non mi risulta che in precedenza gli insegnanti abbiano coinvolto i bimbi nella loro protesta. Fino a ieri non avevo ricevuto nessuna lamentela da parte di alcun genitore e non mi sembrava di aver ravvisato nulla di grave».
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