Soggetto: Giorgio Bassani e Pier Paolo Pasolini, con il contributo di Antonio Marchi. Dal romanzo Il dio di Roserio di Giovanni Testori. Regia: Mario Soldati. Con, sogniamo, Walter Chiari nei panni del protagonista. Riuscite a immaginare un film simile?
Beh, adesso potete leggere il soggetto in Giorgio Bassani. Quattro film (a cura di Brigitta Loconte e Giovanni Renzi, Feltrinelli, pagg. 412, euro 30). Sono film mai realizzati, soggetti inediti, ognuno giunto a una fase di lavorazione diversa dall'altro. Arrivare, il film di cui sognavamo, è un soggetto completo (1955-1956) ma di poche pagine tra l'altro andate in mostra, con molti documenti, alla Biblioteca Ariostea di Ferrara nel 2023 nell'ambito dell'esposizione Arte e letteratura nel nome di Roberto Longhi. Bassani, Pasolini, Testori. Al contrario, Il fabbricone, ancora una volta tratto da un romanzo di Testori, conta molte pagine, forse perché Mario Soldati si impegnò a girare il film entro il 1962, a poca distanza dall'uscita del libro. Il fabbricone è una esplorazione della periferia milanese, e dei sobborghi che la circondano. L'azione si svolge in un palazzone condominiale abitato da proletari comunisti mentre i proletari comunisti si trasferiscono in una casa autonoma, per marcare la differenza con chi resta nel "fabbricone".
I diecimila, scritto all'inizio dei Sessanta con Augusto Frassineti e Alberto Ca' Zorzi, attraverso la spedizione in Asia minore raccontata nell'Anabasi di Senofonte, sembra adombrare le vicende della guerra civile. Poteva diventare un peplum in sorprendente chiave neorealista: "Un film sull'antichità vicino, più di un documentario di guerra, al racconto italiano della Seconda guerra mondiale" (Loconte).
Ultimo soggetto inedito: Fuoco di paglia. Torna in campo la coppia Bassani-Pasolini. L'idea è l'adattamento del romanzo Sabato sera di Maria Teresa Nessi. Il titolo avrebbe dovuto essere, appunto, Fuoco di paglia. La storia mette in scena una giovane borghese in rotta con la famiglia per aver rifiutato di sposarsi e porre rimedio a una gravidanza indesiderata. Nessi finì dimenticata, nonostante il successo tra autorevoli lettori. Se il film fosse uscito, chissà.
L'introduzione di Loconte dà conto dell'interesse di Bassani per il cinema e ci permette di entrare nel cantiere di un autore al centro di una rete di contatti preziosi. Il saggio finale di Giuseppe Renzi si focalizza invece sul rapporto tra Bassani, Pasolini e Testori, risalendo al loro rapporto con il comune maestro, il critico d'arte Roberto Longhi (per altro ben noto anche a Mario Soldati).
Soprattutto in Arrivare è chiara l'influenza di Longhi nella scenografia, e c'è qualche richiamo diretto, per quanto volutamente superficiale. Ma, almeno nel caso di Bassani e Pasolini, la lezione di Longhi andrà molto più in là, diventando un modo di guardare al mondo e alla propria vita.