Metti un social a colazione (per trovare lavoro)

Unire l'utile al dilettevole. È la filosofia che accompagna il tempo libero nei giorni della crisi, quando le spese per lo svago sono ridotte. E se uscire è proprio un'esigenza, meglio farlo tornando a casa con dei contatti – e magari potenziali contratti - per allargare la cerchia degli affari. Qualunque sia la formula degli incontri, la dinamica è la stessa: si prende appuntamento sui social network, per poi vedersi di persona e scambiarsi delle informazioni. «Tanti oggi si affacciano al networking perché spinti dalla recessione o perché hanno perso il lavoro», spiega Pier Carlo Pozzati, ideatore e fondatore di MilanIn, associazione senza scopo di lucro nata nel 2005 da un gruppo di utenti Linkedin di Milano e oggi presente con otto club in Italia grazie dalla Federazione ClubIn. «Noi consigliamo di fare “network“ quando non serve e si ha qualcosa da offrire - sostiene Pozzati - Nel momento in cui la crisi arriva, la propria rete di contatti dovrebbe essere già stata costruita. Il networking si basa infatti sul concetto di generosità: dare senza aspettarsi nulla in cambio nell'immediato». Le serate di MilanIn prevedono un aperitivo, seguito da una presentazione di un personaggio, o un'azienda, un dibattito con il pubblico e l'immancabile scambio dei biglietti da visita. Ultimamente sono nati anche Next: gruppo che crea un ponte tra la generazione sotto i 35 anni e quella dei senior di MilanIn e DonneIn, «per mettere a confronto diverse esperienze professionali al femminile e dare un'immagine positiva della donna che lavora in Italia» spiega la vice presidente Silvia Lenich. Chi non ama le uscite serali e vuole massimizzare ogni istante del proprio tempo - anche quello dedicato alla nutrizione - può rivolgersi a LetsLunch, la piattaforma californiana, sbarcata anche in Italia, che organizza dei pranzi professionali al buio, tramite l'impiego di un algoritmo che individua affinità di business e interesse tra due soggetti. I più mattinieri optano per cornetto e cappuccino, tra le ore 7 e 9, con BNI (Business Network International), una delle più vaste organizzazioni di scambio referenze a livello mondiale. Attenzione, però, in ogni capitolo (gruppo) è ammesso un solo rappresentante per categoria professionale. «Faccio parte di BNI da due anni e i vantaggi che ne ho tratto sono molti - racconta Laura, che lavora nell'area supporto legale - mi ha aiutato a parlare in pubblico e nell'accrescere opportunità di lavoro e fatturato. La filosofia è quella del “givers gain“: dare per ricevere. Senza dimenticare che BNI può servire anche ad altro: due ex membri del mio capitolo si sono conosciuti lì e poi si sono sposati». Tra le ultime novità approdate nel nostro Paese, lo Speed date, evento nato negli Stati Uniti per stimolare ogni ospite di una serata informale, presso un locale, ad auto-presentarsi, in un tempo prestabilito di pochi minuti per poi cambiare di posto e procedere nelle successive conoscenze. A Milano, MPI Italia Chapter - l'associazione italiana riconosciuta dal Ministero dello Sviluppo Economico e appartenente alla community internazionale dei professionisti dell'industria degli eventi e dei congressi Meeting Professionals International - ha unito questa formula a una pillola formativa e lanciando un programma stile roadshow, aperto a soci e non soci, che prevede appuntamenti in diverse città italiane. «Noi crediamo che le relazioni virtuali non potranno mai sostituire quelle vis-à-vis, tuttavia le une non escludono le altre, anzi si rafforzano a vicenda» dichiara la presidente di MPI Chapter Italia, Olimpia Ponno, consulente aziendale e formatrice. Quanto alla crisi e all'esigenza di fare più rete, puntualizza Ponno: «Certamente oggi si avverte il bisogno di trovare opportunità in settori differenti dal proprio.

Ecco perché un format che unisce un'auto-presentazione a momenti di formazione può essere utile per relazionarsi con altre categorie professionali, prendere spunti, acquisire nuovi linguaggi, lanciare idee, stabilire sinergie e reinventarsi».

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