«Il Mezzogiorno avrà delle garanzie Attriti con la Lega? Tutte invenzioni»

da Roma

Ministro Raffaele Fitto, come ne esce il Sud dal provvedimento sul federalismo fiscale?
«Ne esce bene non solo il Mezzogiorno ma tutto il Paese perché questa riforma ha il pregio di mettere insieme due questioni che spesso vengono viste in modo contrapposto: da una parte le garanzie al Sud, che con la perequazione in capo allo Stato ci sono tutte, e dall’altra la responsabilizzazione della pubblica amministrazione che dà un segnale chiaro nella direzione di un profondo cambiamento».
Si spieghi.
«Finalmente mettiamo insieme l’onere delle tasse con l’onore della spesa mentre fino a oggi c’è chi ha avuto solo il secondo. In questo modo si arriverà anche a un cambio di approccio di alcuni amministratori locali verso la spesa pubblica e, di conseguenza, a una sua riduzione».
Qualcuno obietta che il testo approvato è troppo generico...
«Abbiamo messo nero su bianco dei princìpi, e l’ampia condivisione che c’è stata mi pare un grande risultato. Certo, ora la palla passa al ministero dell’Economia che dovrà iniziare a raccogliere i dati per poi aprire un tavolo con gli enti locali e il governo».
Insomma, i tempi sono ancora lunghi?
«Abbiamo 24 mesi per l’attuazione della delega del governo e penso che sia stato saggio e prudente non ridurli. La materia è tecnica e molto complessa, per quantificare i costi standard serve prudenza. Poi, se si riuscirà a fare prima meglio ancora. Su questo voglio esser chiaro: non c’è alcuna intenzione di rallentare una riforma su cui il Pdl e il presidente Berlusconi sono impegnati in prima persona».
La Lega, però, avrebbe gradito tempi decisamente più rapidi...
«La Lega ha condiviso con noi tutti i passi che sono stati fatti, non vedo alcuna differenziazione. Passi, peraltro, condivisi anche da regioni, province e comuni. Non certo una cosa da sottovalutare, visto che un testo analogo del governo Prodi fu bocciato dalla conferenza unificata».
Si è scritto molto di un braccio di ferro tra lei e Calderoli...
«Falso. Abbiamo lavorato bene insieme, anche nelle fasi più delicate visto che il testo è stato oggetto di un confronto amplissimo e c’erano passaggi non semplici».
Il governo approva il federalismo fiscale, ma il giorno prima dà il via libera a finanziamenti a pioggia per gli enti locali. Non è un po’ contraddittorio?
«Non c’è stato alcun regalo. Abbiamo soppresso il ticket di dieci euro introdotto da Prodi e si è deciso di dare 434 milioni alle regioni per mancati introiti.

Così per i 260 milioni che vanno ai Comuni per compensare il taglio dell’Ici».
E Roma e Catania?
«Due situazioni su cui abbiamo ritenuto opportuno dare un segnale. Ma certo non possono costituire la regola. Anzi, non si dovranno mai più ripetere».

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