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«Mi chiamano a migliaia, farò il sindaco»

RomaIn sottofondo si sente una baraonda da festa di paese, o di comizio in corso. «Sì, ho appena finito. Una folla oceanica».
Onorevole Carlucci, una folla oceanica in un Comune di 12mila abitanti?
«(Ride) I miei amici dicono che qui a Margherita di Savoia tanta gente non si vedeva dagli anni 70, con la Dc».
Quindi lei si candida a sindaco in questo paesino della Puglia? Come ci è arrivata?
«Mi hanno voluto loro, gli abitanti, con una raccolta di firme spontanea».
Quante firme?
«Quattromila, su dodicimilaseicento abitanti».
In quanto tempo?
«In dieci giorni, molte donne si sono messe in piazza con i tavolini, così si è svolto tutto».
Cioè il partito non c’entra niente?
«L’idea l’hanno avuta alcuni tesserati, ma anche una signora che vende telefonini, un’altra che gestisce una palestra, un’avvocato. Professionisti, insegnanti, persone normalissime che pensano al bene del loro paese e dei loro figli».
Si sono messi per strada con i banchetti.
«Esatto. Qui mi conoscono da anni, perché dal 2001 io sono sempre stata eletta in Puglia. Margherita di Savoia è stata governata per undici anni dal centrosinistra. Dopo la raccolta di firme spontanee i vertici del partito hanno deciso di candidarmi».
Ora si va elezioni anticipate?
«Sì, il consiglio comunale è stato sciolto per mala gestione».
Quali idee ha per cambiare questo posto?
«Con tutte le potenzialità che avrebbe, Margherita di Savoia non è mai stata valorizzata. Pensi che ci sono le terme d’epoca romana più grandi d’Europa. Lei ne ha mai sentito parlare?».
No, in effetti.
«Invece questo paese potrebbe vivere di turismo tutto l’anno, come Fiuggi, per esempio, ma in più ha la prerogativa del mare, una spiaggia larghissima. Nella campagna qui intorno c’è una zona dove vivono i fenicotteri rosa.
Com’è nata questa storia della Puglia?
«Nel 2001 Berlusconi mi disse: “Ti mando in un collegio difficile”. Il collegio di Trani, Corato, e Ruvo di Puglia. I tre sindaci erano del centrosinistra, anche il deputato uscente».
E lei vinse, anche nel 2006 e nel 2008.
«Sì, sempre in Puglia. Vengo qui tutte le settimane. Ho portato in Puglia la Coppa Davis. E quindi la gente ha iniziato a conoscermi».
Le vogliono bene anche se lei è di Alghero?
«In questi anni ho imparato benissimo anche il dialetto, li capisco anche quando parlano in gergo stretto».
Come sta studiando da sindaco?
«Prima di tutto mi sono studiata il bilancio, che è disastrato. Ho già lavorato per far arrivare un finanziamento al porto turistico, per finanziare la ristrutturazione di alcune scuole pericolanti. La gente lo sa e me l’ha dimostrato oggi».
La presentazione della lista è avvenuta in modo tranquillo? Problemi?
«Tutto a posto, tutto perfetto (ride). Abbiamo chiuso tutto con anticipo. In lista abbiamo tre donne: la più giovane ha 30 anni, la più anziana 40.
Come andranno invece le regionali?
«Rocco Palese, il candidato del Pdl, è una persona eccezionale, preparatissimo. Non è un poeta, non è un incantatore di serpenti come Vendola.

Ma credo che i pugliesi stiano capendo che di qua hanno il sogno, e l’abilità da prestigiatore, di là la concretezza e la realtà delle cose».
Vediamo se sa davvero il dialetto. Come si dice buona fortuna da quelle parti?
«E’ un detto di qui: C’guo risvegiam, vincem».

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