«Mi è comparsa all’improvviso» Manette al pirata di via Missaglia

Il 31 luglio travolse e uccise con il suo Suv una donna peruviana Illeso il figlio di 5 anni

«Mi è comparsa all’improvviso» Manette al pirata di via Missaglia

Il suo bimbo di appena 5 anni, ancora ignaro della tristissima fine toccata alla sua mamma, è stato affidato alla zia. E il suo assassino, finalmente, alla giustizia. Al comando del reparto radiomobile della polizia municipale, in via Pietro Custodi, infatti ieri mattina si respirava un’aria di soddisfazione, come quando riesci a fare qualcosa che non davi affatto per scontato. E arrestare un pirata della strada non lo è mai. Invece ora Claudio S., 22enne cameriere in un ristorante milanese ma residente nell’hinterland, dovrà rispondere di omicidio colposo e omissione di soccorso dopo che, nella notte tra il 30 e il 31 luglio, ha investito con il suo Mercedes Ml e ucciso Violeta de Flor Dextre Carreno, che, con il suo bimbo a fianco, stava attraversando la strada in via dei Missaglia, poco prima delle due. Il giovane, con i finestrini della vettura abbassati, in quel momento era impegnato a parlare con un collega, il 30enne Vito M. che, a bordo della sua Ford Fiesta, fiancheggiava il suo Suv e che adesso è accusato pure lui di omissione di soccorso e di favoreggiamento.
«Se non li avessimo rintracciati, loro non si sarebbero di certo costituiti, ormai la consideravano una questione chiusa: hanno giurato di non aver nemmeno saputo che quella poveretta fosse morta» spiegano i vigili. Ai quali il giovane cameriere ha spiegato di aver travolto la donna con la sua auto perché «me la sono trovata davanti all’improvviso». A quel punto, però, non solo il ragazzo e l’amico sono scappati senza prestare soccorso alla peruviana, il cui corpo, nell’urto, aveva fatto un balzo di diverse decine di metri. «Ci hanno detto di essersi fermati poco più avanti - spiega la polizia muncipale -. L’amico dell’investitore sarebbe quindi tornato indietro, sempre in auto per un veloce controllo. Notando che la donna era già stata soccorsa da qualcuno, ha preferito fare dietrofront, raggiungere Claudio e andarsene via con lui».
I vigili sono risaliti alla vettura pirata inizialmente grazie al ritrovamento sul luogo dell’incidente del pezzo di uno dei fanalini del Suv (che, in un primo tempo, era sembrato quello di un furgone).

A quel punto, in possesso dell’esatto modello e della marca del mezzo, i ghisa hanno rintracciato il proprietario attraverso la rete delle concessionarie Mercedes. Controllando anche chi, tra i possessori di un Ml, l’avesse fatto riparare di recente.

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